di Mino Cucciniello
La Notte delle Candele è un appuntamento unico nel suo genere e di grande fascino che si svolge nel suggestivo borgo di Vallerano, uno dei centri più vitali e vivaci della Tuscia. Ma per una volta la Notte delle candele si trasferì a Napoli…
La mia colonna sonora del terzo millennio era diventata Life savers girls. L’ascoltavo e la riascoltavo e mi venne in mente di come organizzare la mia festa, che secondo le intenzioni dell’epoca, sarebbe stata anche l’ultima della serie.
La mia idea era quella che al momento della torta tanti amici e tante amiche in egual numero avessero portato una candela da mettere sulla torta, ognuno di loro rappresentava un anno importante della mia vita.
Agli inizi di ottobre parlai di questo mio progetto alla mia amica Annalisa De Paola ed insieme arricchimmo ulteriormente l’effetto scenico.
Annalisa mi consigliò di non far comparire gli amici/e dal fondo del palcoscenico ma sarebbe stato più opportuno farli partire dai quattro angoli della pista da ballo di Rosolino in modo da renderli, sebbene per una mangiata di secondi, ancora più protagonisti. Tutti i prescelti avrebbero inserito una candela sull’enorme torta. Una sorta di piccola “processione”.
Per realizzare questa idea occorrevano dei ceri abbastanza alti, ma il problema era farli reggere sul dolce, come se fossero state delle semplici candeline. Annalisa andò a parlarne con il titolare del negozio di fiori “Idea verde” che realizzò un astuccio circolare con tanti buchi in modo di mantenere le candele. Inoltre la cornice della mega torta, che mi volle donare Annalisa come regalo del mio compleanno, venne ricoperta da una splendida composizione floreale. E come tutte le “rappresentazioni” che si rispettino, due giorni prima della festa convocai tutti gli amici che avrebbero partecipato alla “grande scena” per una prova generale che si svolse in una atmosfera di allegra goliardia sotto lo sguardo incredulo del personale di Rosolino, mentre il dj preparava gli effetti di luce e del suono.
Emozionato più che mai la sera del venerdì, giorno della festa, con la mia cravatta rosa creata per l’occasione dal mio amico Maurizio Marinella, alle 20 già ero nel locale del lungomare dove ad accogliermi trovai Antonio Rosolino,naturalmente tutto il suo staff oltre al dj Sasà Giglio. Tutti a tranquillizzarmi e rassicurarmi “E’ tutto a posto e tutto andrà, come sempre del resto per il meglio”.
Ma avevamo fatto i conti, senza guardare il cielo. Alle ventuno puntuale come un orologio svizzero si scatenò l’inferno, un violento temporale che, tanto per cambiare, mando paralizzò la città, mandando tutto in tilt. Festa compresa. Le signore in abito lungo e con sandali dai tacchi vertiginosi non potevano uscire dalle auto, il traffico divenne sostenuto bloccando ben presto via Nazario Sauro.
Mi venne in mente “Singin’ in the Rain”, cantando sotto la pioggia, quel delizioso film Gene Kelly, Donald o’Connor e Debbie Reynolds, e pensai che di certo non sarebbe stato un temporale a rovinare la serata. E così fu.
Gli invitati erano più di trecentocinquanta tra i tanti c’erano Gaetano ed Adriana Altieri, la giornalista Serena Albano, Paolo e Giovanna Binetti, l’etoile del San Carlo Patrizia Maniero, Toni e Giuliana Romei, il regista Gerardo D’Andrea, Emanuela D’Amore, Fabio ed Antonella Farina, la regina dei cristalli Fiona Swarovski. Fabrizio e Rosanna Gasparini, Donato Grispello, Marina Monetti, Enzo Casillo, Antonella Lorito, Lucio Moitre, Paola Genevois, il re delle cravatte Maurizio Marinella, Dario e Marcella Leardi, Gabriella Scuotto, Angelo ed Anna Manna, Lia Pellegrino, Norberto ed Alessandra Salsa e tanti tanti altri oltre ai soliti habitues. Ma, soprattutto, c’era la nuova generazione, i giovanissimi figli di amici che io avevo visto nascere come: Alessandra Masolini, Claudia Marini, Ludovica Leone, Carola Gentile, Francesca Romei, Lorenzo Lamberti, Giovanni e Massimiliano Gentile, Olindo Preziosi.
La serata proseguì nel migliore dei modi, tutti avevano aderito al mio invito e tutti avevano voglia di divertirsi e festeggiarmi. In attesa della cena un bellissimo sottofondo musicale con le più belle canzoni di Mina, Battisti, Vanoni, Dalla, Paoli, Pravo fece da intrattenimento agli ospiti.
Un gran bel colpo d’occhio di una serata bellissima che divenne ancor più spumeggiante quando a sorpresa giunse Alba Parietti, con Franco Oppini e tutto il resto della compagnia che terminata la rappresentazione al Bellini venne da me “trascinata” da Paola Grilli Petruzzi.
Ma il momento clou della festa fu il taglio della torta, che venne sistemata al centro della pista. Alle prime note di Life savers girls gli amici prescelti come simboli di un anno iniziarono ad avviarsi lentamente per deporre la candela. Tutto si svolse come da copione grazie anche agli accordi intercorsi tra i due capo squadra: Peppe Imparato per gli uomini ed Annalisa De Paola per le donne. Quando giunse l’ultima candela, portata da Maria Rosaria Nessuno oramai la torta era piena di candele ed erano tutti intorno a me ad abbracciarmi ed a fare festa mentre tutti gli altri amici che fungevano da spettatori non si stancavano di applaudire.
Al momento del taglio della torta, sullo schermo venne proiettato su uno sfondo azzurro la scritta 2000 tutta in oro. Momenti di grande emozioni, irripetibili per me, che non dimenticherò mai più grazie a quell’abbraccio corale ed affettuoso da parte di tutti i miei amici sotto i flash dei fotografi inviati sia dal Il Mattino, dal Corriere e dal Il Roma oltre naturalmente da Pippo by Capri. Poi la musica riprese il sopravvento sulla serata e non poteva iniziare meglio se no con il valzer del Gattopardo. Ad aprire le danze fu io accompagnato dalla bellissima Patrizia Reichlin, ma ben presto il romanticismo del valzer lasciò posto ai suoni moderni da discoteca e così tutti in pista fino a notte fonda.
Nel 2001 come avevo deciso non volli organizzare nulla, anche perché come avrei potuto ripetere il festone dell’anno precedente?, tuttavia pure mi dispiaceva trascorrere il mio compleanno in sordina ed allora optai per una decisione che consisteva nell’invitare a cena fuori gli amici che mi avrebbero telefonato per farmi gli auguri. La sera eravamo solo una ventina, perché col fatto che ogni anno festeggiavo in un giorno differente nessuno ricordava con precisione la data. Il ristorante prescelto fu il Posto Accanto sempre di Antonio Rosolino e come ricordo della bellissima serata dell’anno prima gli portai una gigantografia del suo locale al momento della mia torta.
Anche per il 2002 ed il 2003 l’organizzazione funzionò sempre nello stesso modo ma il numero degli ospiti iniziò a risalire, certo le serate non erano più così divertenti mancava la musica non si ballava più ed allora per il 2004 approfittando dell’apertura del nuovo albergo Palazzo Alabardieri volli invitare questa volta io personalmente un ottantina di amici, quelli più vicini e più cari.
Come tutte le novità la serata fu molto apprezzata tanto che anche nel 2005 ripetetti l’invito allo stesso gruppo di amici.