Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

il rigore trasformato da Candreva

Nonostante Chiellini…

 di Adolfo Mollichelli

Buona la prima che conta per l’Italia di Ventura. Gli azzurri vincono in Israele per 3-1 al debutto nel girone di qualificazione al mondiale in Russia fra due anni. A segno Pellè al nono centro in azzurro, Candreva su rigore conquistato da Bonaventura, Immobile con una rasoiata dopo essersi liberato al tiro con potenza e scaltrezza. Sul 2-0, pezzo di bravura di Ben Haim che approfitta di un errore pacchiano di Chiellini e con un pallonetto maradoniano lascia Buffon di sale.

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È così cominciata la sfida a due con la Spagna (8-0 al Lichtenstein) per il primato nel girone. Passa solo la prima classificata.
Dicono in Israele: a Tel Aviv ci si diverte, a Gerusalemme si prega, ad Haifa si lavora. E vallo a dire a Ventura ed alla sua Italia che ad Haifa hanno sudato le proverbiali sette camicie (magliette!) In dieci per trentotto lunghissimi minuti che equivalgono ad un’era giurassica. Per l’espulsione per doppia ammonizione di un Chiellini irriconoscibile. O meglio: svagato ed impreciso così come lo era stato nell’amichevole con la Francia. Prima espulsione in azzurro, macchia sul novantesimo gettone.

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Pellè, un altro gol

Partita che sembrava tutta in discesa e che si è messa male dopo l’inferiorità numerica. Almeno dieci minuti di sofferenza, tre parate doc di Buffon, poi la rete della sicurezza di Immobile il torello pupillo di Ventura.

Giusto premio per una scelta coraggiosa del ct che in dieci ha scelto di tenere in campo le due punte: il laziale ha sostituito Eder.

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Candreva, gol su rugore

 

Avrebbe potuto siglare una doppietta se in contropiede non avesse affrettato la conclusione. Gli altri due cambi: Ogbonna per Bonaventura e Florenzi per Candreva. Il migliore: Verratti che ha dimostrato di poter essere l’erede di Pirlo. Da manuale il lancio del “francese” a liberare la corsa di Antonelli per il cross del tap-in di Pellè. Il “cinese” si è visto negare la doppietta, colpo di testa sontuoso neutralizzato in angolo dal portiere israeliano. Buona la prova di Bonucci, tutta un’altra presenza e sostanza rispetto ad Astori.

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Ventura, primo successo con l’Italia

Comincia ad essere la Nazionale di Ventura che ha tenuto a smarcarsi dalla presenza aleggiante di Conte. Esterni meno larghi, ricerca del palleggio, minore frenesia, rari lanci lunghi.

Auguri a Giampiero Ventura. In fin dei conti li merita tutti. E vivaddio è piaciuta la sua uscita: mentre Conte vinceva i campionati io mandavo una trentina di giocatori in Nazionale e facevo fare plusvalenze ultramilionarie ai
miei presidenti, ognuno ha la propria strada.

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