di Adolfo Mollichelli
Dopo un mese senza vittorie, un tunnel lungo e buio sulle cui pareti i graffiti di tre sconfitte inducevano allo sconforto, il Napoli risorge in terra pitagorica. Senza alcun teorema. Con volontà e il minimo sforzo nonostante l’inferiorità numerica lunga (dal 30′ del primo tempo) cui la condanna Gabbiadini ‘o ‘ncazzusiello alla
prima espulsione in carriera. Segnano Callejon e Maksimovic. Finale
thrilling per il gol di Rosi
Calabresella mia, la nduria, i peperoncini rossi che ti infiammano lingua e tutto il resto, le cipolle rosse, i bronzi di Riace, l’Aspromonte, il mare, l’indimenticabile Rino Gaetano.
Bentornata Calabria in serie A. Dopo 7 anni. Il 31 maggio del 2009 l’ultima volta, fu Reggina-Siena, pareggio per 1-1 e fu retrocessione e addio.
Fu il Catanzaro la prima calabrese ad affacciarsi nella massima serie, era il 1970. I piedini di Palanca, chi si ricorda? Crotone, terza squadra della regione. Per la prima volta a casa sua. Finora, ospite a Pescara in attesa dell’agibilità dello Scida, lo stadio di fronte all’ospedale.
Il cielo è sempre più blu sparato a palla dagli altoparlanti. Napoli con Diawara per Jorginho, Allan (imprescindibile) ed Hamsik. Strinic per Ghoulam. Callejon e Mertens a completare il tridente con Gabbiadini. La manovra non scorre fluida come ai tempi belli, ma piace Diawara che sceglie sempre la giocata semplice con i tempi giusti.
Dolce Calabria. Pipponi incredibili i discepoli di Nicola. Gli azzurri li giocano come e quando vogliono.
Errori da campi di Eccellenza favoriscono il primo gol azzurro. Palla perduta in modo banale, vado io vai tu, va Mertens che dribbla Rossi e cross. Difesa pitagorica, sono in quattro, ad elevare radici quadrate e Callejon va nozze.
Neanche quando Gabbiadini scalcerà Ferrari in reazione ad un fallo tosto (bravo Mazzoleni a punire col giallo il crotoniate) e sarà espulso, il Napoli perde la bussola.
Anzi, raddoppia con Maksimovic (primo gol del serbo in A) su angolo spizzato da Koulibaly.
Soltanto nel finale il Crotone troverà qualche idea buona fino alla rete della staffa di Rosi. C’erano stati prima gol falliti su entrambi i fronti. Resta negli occhi il calo finale.
Ma forse è naturale. Giocare in dieci per più di un’ora alla fine si paga.
Anche contro una squadra di pipponi. Oltre a Diawara, in campo anche Giaccherini in coda al match. C’è qualcosa di nuovo nell’occhio del drone sarriano.