14805445_10209609081897151_412883722_n

Per un pugno di petroldollari

di Gianpaolo Santoro

 Diplomazia, giustificazioni, strategie. L’Italia dopo la bufera dell’astensione sulla vergognosa risoluzione Unesco ha cercato di reagire, di salvare la faccia: prima la sfuriata di Renzi che faceva finta di essere all’oscuro di tutto, poi la ricerca di un colpevole . Ma ormai il gioco è a carte scoperte, l’Italia si è astenuta perché   “alleata” con il Qatar per far eleggere  l’ex ministro della Cultura Hamad Bin Abdulaziz Al Kawari, attualmente “consigliere culturale dell’emiro” al Thani, nuovo direttore dell’Onu per Educazione, Scienza e Cultura dell’Onu

81897151_412883722_n

Chiamatela se volete diplomazia. Ma questo è un disegno scellerato, oscuro, incomprensibile. Ma c’è qualcuno che possa essere davvero convinto sulla opportunità di avere alla guida dell’organismo che deve promuovere la cooperazione internazionale nei campi dell’educazione, della scienza e della cultura, al fine di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza internazionali attraverso la migliore comprensione tra le nazioni, possa esserci un  importante uomo del Qatar? Cioè del Paese che, secondo il vice segretario Usa al Tesoro, David Cohen, il responsabile di tutto ciò che riguarda lotta al terrorismo e operazioni di intelligence, ha spiegato come in Qatar “donatori raccolgono fondi per gruppi estremisti a cominciare dall’Isis e dal fronte al-Nusra, una costola di al-Qaida”?

tamim-hamad_672

Tamim Al-Thani

Il Paese che secondo una inchiesta del britannico The Guardian, finanzia il califfato del terrore almeno da quando nel 2009 il presidente siriano Assad rifiutò la proposta dell’emirato di costruire un gasdotto che si sarebbe collegato all’Europa in concorrenza con il gasdotto della Russia di Vladimir Putin, alleato dei siriani? Chi può pensare che dopo l’inglese Julian Sorell  Huxley, il messicano  Jaime Torres Bodet , gli americani  John Wilkinson Taylor e  Luther Evans  l’italiano Vittorino Veronese, il francese René Maheu, il senegalese Amadou-Mahtar M’Bow, lo spagnolo Federico Mayor Zaragoza, il giapponese Kōichirō Matsuura e la bulgara Irina Bokova, sia giunta l’ora di una qatariota?

++ Renzi, scorporo investimenti opere con verifica Ue ++

I segreti di Renzi e Gentiloni

La risposta che lascia sgomenti è che l’Italia sta lavorando proprio per portare Hamad Bin Abdulaziz Al Kawari, nel cuore dell’Unesco e con un ruolo di rilievo e determinante.

Un appoggio convinto, deciso, fermo. Che si è concretizzato prima con un accordo di collaborazione tra l’Università dei Tor Vergata e l’emirato del Qatar e poi con la concessione dalla stessa università di una laurea “honoris causa” con una procedura quanto meno anomala, visto il mancato voto preventivo del Dipartimento interessato. Un titolo inopportuno per un personaggio accusato dal Centro Simon Wiesenthal di aver patrocinato le pubblicazioni anti semite distribuite dallo stesso Al Kawari, in qualità di Ministro della Cultura, durante la fiera del libro di Doha.

hamad-bin-abdulaziz-al-kawari

Hamad Bin Abdulaziz Al Kawari

L’altra faccia di una stessa medaglia fu l’operazione di una cattedra Oxford al celebre intellettuale islamico Tariq Ramadan, il Qatar per ottenerla donò all’Università inglese undici  milioni di sterline…

Per un pugno di petroldollari, insomma si è pronti a tutto. E i soldi girano. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti e l’omologo del Qatar Khalid Mohammed al Attiyah, hanno firmato nello scorso gennaio  un protocollo d’intesa nell’ambito della cooperazione tra la Marina militare italiana e quella qatariota, un contratto di quasi quattro miliardi di euro per la fornitura da parte di Fincantieri di quattro corvette, una nave anfibia, e due pattugliatori, complete dei sistemi d’arma, e dei servizi di supporto in Qatar.

index

Khalid Mohammed al Attiyah e Roberta Pinotti

Ma sono tanti gli affari che corrono sull’asse Roma- Doha, Le mani del Qatar sono su mezza Italia. Mi limito solo ad alcune operazioni nel settore immobiliare: la Qatar Investment Authority (Qia) è, ad esempio, la padrona dei due nuovi simboli di Milano, i grattacieli di Porta Nuova. A Milano sempre della Qatar Investment Authority l’immobile di Bnp Paribas in Piazza San Fedele e dello storico albergo Gallia.

image_hotel_exterior_outside_2-1024x1024

A Roma invece è finito  nelle mani del Qatar un l’hotel simbolo della Dolce Vita l’Excelsior, celebre hotel di lusso che   comprato per 222 milioni di euro da Katara, multinazionale del guidata dallo sceicco Nawaf Bin Jassim Bin Jabor Al-Thani così come in Costa Smeralda hanno comprato alberghi e terreni e grazie all’investimento della Qatar Foundation Endowment, riaperto l’ospedale Mater Olbia, rinato sui terreni dell’ex S. Raffaele.

gentiloni2

Paolo Gentiloni

Il ministro degli esteri Gentiloni in modo infantile ha cercato di evitare gli intrecci e le promesse con il Qatar e si è messo a sottolineare presunti risultati politici. “Per la prima volta i Paesi astenuti sono più di quelli a favore: 27 a 23, con 6 voti contrari. Rispetto alla precedente votazione una decina di Paesi, fra i quali Francia e Svezia, sono passati dal si all’astensione. Mi rendo conto che questo calcolo diplomatico non è stato capito e che la scelta di voto abbia ferito la sensibilità di molti. Ne ho parlato con Renzi, alla prossima occasione, in aprile, cambieremo il nostro atteggiamento”. E questo la dice tutta di questo governo ping pong. 

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore