di Adolfo Mollichelli
Sfiorata un’altra Corea dopo mezzo secolo. L’Italia di Ventura, che è un uomo fortunato, vince contro la nazionale numero 146 del ranking mondiale. Un tre a due in rimonta che non attenua la delusione profonda per le scelte sbagliate del ct
Perché se vuoi tenere il ritmo della Spagna (vittoriosa in Albania) non puoi mettere in campo gli orpelli che hai tutti insieme e lasciare seduti in panchina i De Rossi ed i Parolo, gente di sostanza, di lotta e di governo. Belotti detto il gallo festeggia il primo gol nella nazionale maggiore.
La doppietta di Immobile ci fa restare legati alla speranza di poter chiudere il girone di qualificazione al mondiale al secondo posto, forse buono per lo spareggio.
Squadra spaccata in due, senza filtro a centrocampo. Che regala le micidiali ripartenze macedoni con Verratti e Bernardeschi. Candreva, tra i più esperti, poco coadiuvato ma autore di due assist vincenti.
Se la Figc vuol tenersi Ventura, che almeno gli affianchi un tutore. Per carità di patria, calcistica naturalmente.
L’avremo mangiata (la macedonia) chissà quanta volte, ma non l’avevamo mai incontrata (la Macedonia) prima d’ora.
Suggestivo e misterioso a Skopje dove nel secolo passato (1910) nacque Anieze Gonxhe Bojaxhiu cioè Madre Teresa di Calcutta.
Pensi anche a Filippo II il macedone e ad Alessandro Magno. Non certo ai palermitani Aleksandar Trajkovski e Ilija Nestorovski pupillo di Zamparini o al
genoano Goran Pandev che pure è una vecchia conoscenza avendo militato anche nello Spezia, nell’Ancona, nella Lazio, nell’Inter e nel Napoli. Ed è anche il bomber principe dei macedoni con 27 reti.
Ed è lui che pronti via fa rabbrividire Buffon in nero. E sarà il pupillo di Zamparini a far tremare la traversa di Buffon sempre più nero. Ed anche Alioski romperà non poco, biondo e di non gentile aspetto, velocissimo neanche montasse Bucefalo.
E sarà Nestorovski a pareggiare il gol di Belotti che aveva segnato in bello stile. Per la gioia di Zamparini che già sente profumo di euro, in milioni.
Italia in confusione totale. Giusto il vantaggio macedone con Hasani dopo un
periodo di netta supremazia. La falange macedone, ricordate?
Punta in estirada di Immobile per un pari fortunoso. Poi, la Macedonia crollerà
nel finale e Ciruzzo (Immobile) di testa regalerà il successo a Ventura che aveva messo insieme in avvio Verratti (giù di tono), Bonaventura (da Todi) e Bernardeschi che a Firenze chiamano Brunelleschi (senza cupola). Abbiamo finito con Sansone in campo, ma era passato dal barbiere.
Chiosa sul caso Pellè, mandato a casa per il rifiuto di dare la mano a Ventura dopo la sostituzione durante il match con la Spagna. Molti commentatori hanno giudicato eccessivo il provvedimento adottato dal ct in pieno accordo con il presidente federale Tavecchio.
Personalmente ritengo che sia stato giusto rimandare in Cina il leccese. Anzi, non l’avrei più convocato dopo la sceneggiata messa su nei confronti di Neuer in occasione del fatidico rigore (miseramente fallito) ai recenti Europei.
Di gesti antisportivi è piena la storia del calcio. Ma lo sfottò è intollerabile. Puoi
smoccolare quanto vuoi, possibilmente con la mano davanti alla bocca.
Ma se un signore avanti in età (che è anche il tuo ct) ti tende la mano, tu devi porgergliela. Se no, sei un maleducato. Punto. Punirne uno per educarne cento.
E metterei anche un codice per i bestemmiatori celati. L’orco zio – che sta per altro – che spesso scappa a Buffon non è bello da ascoltare. La sola percezione del labiale dà fastidio.