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Il Pinocchiellum

di Gianpaolo Santoro

Facciamo un piccolo esperimento: secondo voi Cesare si fiderebbe ancora di Bruto? E chi darebbe credito a Giuda Iscariota? Ed ancora qualcuno potrebbe credere nuovamente al maresciallo Pètain ? Domande pleonastiche, inutili, superflue. Chi può essere così ingenuo da ricadere in errori così grossolani?

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Ma la politica regala sempre sorprese, ed i politicanti sfuggono da ogni logica e non hanno il minimo senso del pudore. Ed è così che alla direzione del Pd  (streaming dal Paradiso e non dal Nazareno, perché finiscono sempre con votazioni all’unanimità…) il segretario-premier arriva con la sua soluzione per mettere d’accordo tutti dentro e fuori al partito, l’ideona che smorza le polemiche, i contrasti, i veleni.

Realizziamo una commissione coordinata dal vicesegretario Guerini, composta da capigruppo di Camera e Senato e da un membro della minoranza, (scelgano loro chi, per carità, non mi permetto di mettere il becco), si prenda la proposta Chiti-Fornero come testo base per l’elezione dei futuri senatori, parliamo con tutti e dopo il referendum cambiamo l’Italicum…Caspita. I renziani tutti a chinare la testa in segno di consenso, come si fa a dire no ad un’apertura del genere?

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Il Pd di ieri, di oggi, di domani…

Già, probabilmente in un paese normale, con un leader normale, di quelli eletti dal popolo e non dagli intrighi del Palazzo, potrebbe anche essere road map credibile, chissà.

Ma qua siamo in Italia e Renzi è traditoRenzi, come si fa a decontestualizzare come è arrivato a Palazzo Chigi, la spregiudicatezza e le bugie che lo hanno condotto in pochi mesi a capo del partito ed a capo del governo?

Ricordate le elezioni del presidente della repubblica, quelle riunioni dove Bersani portò prima il candidato Marini e poi Prodi, dove praticamente nessuno alzò la mano per dire di non essere d’accordo, e dove un centinaio di franchi tiratori la prima ed il doppio la seconda mandarono nella polvere due figure non di secondo piano del partito, un ex presidente del senato ed un due volte presidente del Consiglio del Pd? Chi erano, quei “traditori” del segreto dell’urna?

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Letta e Renzi, il veleno nel passaggio delle consegne

E ricordate l’ormai famoso #enrico stai sereno con il quale il segretario del Pd Renzi rassicurò il compagno di partito Letta che guidava il governo, per poi miseramente pugnalarlo alle spalle alcuni giorni dopo.

Una telefonata intercettata con il comandante interregionale della Guardia di Finanza, Michele Adinolfi (indagato ai quei tempi per una fuga di notizia, poi il tutto verrà archiviato) rivelò il vero piano del Matteo segretario.

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Adinolfi e Renzi, fiamme gialle

“Fra poco ci sarà un rimpasto di governo, sai com’è, lui ì proprio un incapace…”Lui chi?” chiese Adinolfi? “Il nostro amico…” replica Renzi, dove per lui si intendeva ovviamente Letta.

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Renzi e Berlusconi, quando cantavano in coro

La strategia è consolidata: la classica staffetta, proprio come una delle tante che si sono succedute nella prima Repubblica che il “rottamatore” pubblicamente gridava di voler cancellare una volta per tutte. Meno male…

E il patto del Nazareno? Si è andati avanti per giorni per una strategia condivisa fra Pd e Forza Italia, il nuovo presidente sarebbe stato un nome gradito anche a Berlusconi, e poi al momento decisivo il colpo di Mano di Mattarella, infischiandosene di tutto e di tutti?

Ipocrisia, spregiudicatezza e bugie, di che cosa ci si può meravigliare, questo è il renzismo. Guardate tutto gli uomini del presidente questi giorni in televisione, hanno tutti due facce, senza pudore. Di che cosa si parla, dell’efficienza del governo, la crisi economica, occupazionale? Ed ecco allora che cominciano a sciorinare le riforme, le leggi, le iniziative parlamentari “mai nessuno come il governo Renzi..” e citano statistiche bla bla bla, in neanche tre anni a sentir loro hanno cambiato il mondo.

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Si cambia registro e si parla di referendum? Ed ecco che gli stessi, cambiano maschera e cominciano a lamentarsi che con questo bicameralismo paritario non si può far niente, il governo è succube del ping pong fra Camera e Senato, che ci vogliono anche due anni per una legge, che, insomma hanno le mani legate e baggianate del genere.

C’è una perdita di dignità nella politica dei giorni nostri che ormai ha superato ogni limite di tolleranza. I parlamentari non hanno alcun rispetto dell’elettorato e sciorinano una quantità di bugie, tanto la loro riconferma è legata all’essere più o meno funzionale e fedele al capo del suo partito e non dal giudizio delle urne.

E Renzi continua  liberamente a promettere, sparare balle ed elargire  mancette. Dopo pensioni e ponte sullo stretto, ecco il Pinocchiellum dopo il referendum…

 

 

 

 

 

 

 

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