Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

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Sarri, ecco la Real sfida

di AdolfoMollichelli

 Ottavi di Champions. Alla Juve il Porto e potrebbe anche brindare. Al Napoli il Real Madrid ed ha tutto il diritto di sognare. Accontentato Sarri che aveva quasi invocato la sfida delle sfide. Ora che la bicicletta l’ha avuta, non ci sarà che da pedalare

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Cristiano Ronaldo e Hamsik

Incrocio sontuoso che torna dopo quasi trent’anni. Quella prima volta (settembre 1987) la coppa era dei Campioni e vi partecipavano le squadre che avevano conquistato il titolo nazionale, senza insalata di contorno e cioè le seconde, le terze e le quarte a seconda del ranking. In quel giorno d’estate così lontano, Maradona guidò il Napoli nel silenzio irreale del Bernabeu. Andata a porte chiuse per la squalifica inflitta al santuario dei blancos in seguito agli incidenti avvenuti nella finale di andata di coppa Uefa tra Real (vincitore) e Colonia.

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Napoli jellato: il Real vinse 2-0 grazie ad un rigore realizzato da Michel e ad una maldestra autorete di Nando De Napoli. Nel match di ritorno (30 settembre) gli azzurri giocarono un primo tempo da favola: rete di Francini, dopo nove minuti, su assist di Careca (erano appena arrivati in azzurro), poi il brasiliano sparò sul portiere spagnolo Buyo il pallone del possibile raddoppio. Allo scadere del primo tempo, il Real pareggiò con Butragueño detto el buitre, l’avvoltoio, che ci ritroveremo di fronte in veste di dirigente della real casa. In quella partita, il Napoli allenato da Bianchi giocò un calcio stellare per oltre settanta minuti facendo tremare lo squadrone madrileno che a quell’epoca aveva vinto già sei edizioni della coppa Campioni ora Champions.

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In porta c’era Garella detto Garellik che parava con tutte le parti del corpo, raramente con le mani. Terzini, così li chiamavamo allora: Ferrara e Francini; lo stopper era Ferrario; il libero era Renica dal sinistro sontuoso; centrocampisti: Bagni cosce storte e Romano tutto fosforo; e poi loro, la MaGiCa vale a dire: Maradona, Giordano e Careca. In passerella sfilò anche Carnevale che sostituì Giordano.

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Tornano a sfidarsi Napoli e Real (15 febbraio a Madrid, 7 marzo al San Paolo). La scolaresca impertinente di Sarri contro la sfilza dei professori in cattedra di Zinedine Zidane detto Zizou che prima del sorteggio aveva esternato: vanno bene tutte, tranne la Juve, per la sua forza e per il mio passato in bianconero. In fin dei conti loro sono i campioni in carica, si dice uscenti e speriamo che escano quanto prima, cioè a marzo che sarà pure pazzerello ma annuncia la primavera.

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Maurizio Sarri voleva il Real ed ha avuto il Real

Non so dove siano i trofei conquistati dal Napoli, in quale bacheca e dove. Ma certamente la sala immaginaria dei trofei azzurri non può che essere una salettina al cospetto di quella della Real casa che – fermandoci al rendiconto Campioni/Champions – vanta 11 coppe, l’ultima scippata nel maggio scorso ai cugini (si fa per dire) dell’Atletico del Cholo Simeone.

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Callejon con la maglia del Real

Attenti, azzurri delle meraviglie! Non so che cosa vi avranno riferito Albiol e in particolare l’altro ex madrileno Callejon che nel Real fu niño della cantera e poi hombre in prima squadra. Non credo che vi abbiano informato di quanto enormi siano las asentaderas (le chiappe, insomma) dello squadrone che da sempre tremare tutti fa, avendo vinto perlomeno tre titoli europei grazie a madornali svarioni arbitrali.

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Il Real è storicamente spocchioso e protetto. Fu il club preferito da Francisco Franco e in quel periodo ne fece di cotte di crude a danno in particolare del Barcellona, da sempre squadra dell’orgoglio catalano. Vabbè, l’avrete capito che se fossi spagnolo tiferei Barca.

Quante chances ha il Napoli di eliminare il Real? Non saprei. Certamente non è proprio il caso di fasciarsi la testa da qui a due mesi. Attualmente, la radiografia delle due sfidanti dice questo: il Napoli ha ritrovato il suo gioco spumeggiante e lo pratica a memoria, il Real improvvisa spesso e ama agire in contropiede. Un’altra caratteristica dei madrileni è la tenacia con la quale giocano fino allo spirare di un incontro e spesso vincono in zona Cesarini con quel volpone falloso ed iracondo di Ramos.

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Alvaro Morata, Cristiano Ronaldo e Gareth-Bale

Il Napoli ha freschezza in ogni reparto ed ora che il direttore Sarri ha fatto sedere davanti allo spartito anche i giovani maestri d’orchestra (Diawara, Zielinski, Rog) ha più ricambi a disposizione di Zidane che si affida quasi sempre ai soliti noti. E per forza! direte. Benzema, Bale, Morata. E quel pallone gonfiato di Pallone d’oro che è Cristiano Ronaldo. Intanto, Sarri farebbe bene a mostrare ai suoi discepoli i filmati degli ultimi incontri tra Real e Juve. Una volta tanto la Vecchia Signora potrebbe dare una mano. In sintesi: limitare il più possibile le ripartenze dei blancos che non vanno aggrediti alti.

Credo che ci sarà da divertirsi. E sarebbe stupendo se nella città di Nalbero si sgonfiasse il Pallone d’oro.

 

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