Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

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Bersaglio immobile

 di Adolfo Mollichelli

Pronti via e i folletti schizzano in gol. Come al Meazza contro il Milan. Goleada azzurra e goduria massima. Attacco monstre (siamo già a 55 gol) ed Eupalla ci salvi dalla tentazione del “vero nueve”. Due triplette, Hamsik e Mertens e perla di Insigne. E’ la serata delle sette bellezze. Mai il Napoli aveva segnato, nella sua storia, sette reti in trasferta. Devastante. Bologna schiantato e deriso. Una vendetta servita fredda. L’anno scorso la sconfitta a Bologna segnò l’abbandono del sogno tricolore. 

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Non capita spesso di veder segnare sette gol, tutti di nitida beltà. Hamsik ne avrebbe potuto segnare quattro addirittura, ma ha fallito la conclusione più facile. Ha aperto lo show azzurro segnando di testa in tuffo, senza neppure guastarsi la cresta.

Poi un destro a giro ed ancora una legnata nel “sette”. Novanta reti per lo slovacco in azzurro, manca poco per raggiungere (e superare) Maradona. Sapete che cosa vi dico? Martedì mi gioco 17 e 90 sulla ruota di Napoli. Belli anche i gol di Mertens, una delizia quello su punizione.

Mosca - BOLOGNA NAPOLI

Hamsik

Emozioni e colpi di scena a catena. Va fuori Callejon (calcetto a Nagy) va fuori Masina (che forse non era ultimo uomo) per contrasto su Mertens. Reina che para il rigore calciato sciatto da Destro di destro. Solito gol al passivo, lo segna Torosidis il greco che parla la lingua geniale spiegata da Andrea Carlomagno in un libro che sta diventando un best seller (ci ho trovato una sola imperfezione, quando l’autrice colloca Beneventum, l’ex Maleventum in Irpinia e non nel Sannio).

Ed anche per il gol della staffa, il Bologna che tremare il mondo faceva ha dovuto sudarselo. Perché Reina aveva respinto il tiro di Krejci che Torosidis ribadirà in rete.

Anche Reina sugli scudi, perché ipnotizza Destro (va bene, non è che ci voglia molto) e gli para il tiro dal dischetto. Per la gioia infinita delle fans di Pepe che tanto piace alle rappresentanti del gentil sesso (una mia cara cugina compresa).

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Milik

Mi immagino la gioia e la disperazione insieme di Milik che è quasi guarito e di Pavoletti che ha lasciato Genova città di mare per accorgersi che il (suo) mare non bagna Napoli.

Mi viene soltanto un piccolo dubbio: troppo forte il Napoli o troppo pippa la banda rossoblù? Poi sintetizzo: Bologna impotente al cospetto di una squadra che ha giocato come soltanto in paradiso, forse, si può con putti alati a deliziare lo stadio sulle nuvole. Più larghi del solito i lati dei triangoli volanti disegnati da questa squadra euclidea, Una variante ai tocchi ravvicinati di un certo tipo e che alla lunga stufano pure. Smistamenti di prima che soltanto il Barcellona delle migliori giornate riesce a fare e credo che le spie del Real avranno annotato e riempito taccuini su taccuini.

Avevano dato per certo il ritorno di Koulibaly al fianco di Albiol, evidentemente il senegalese non aveva ancora elaborato il lutto per l’eliminazione della sua nazionale in coppa d’Africa. E del resto a che cosa sarebbe servito anticipare il ritorno del gigante d’ebano? a nulla, contro l’ex centravanti Destro e compagnia.

Mosca - BOLOGNA NAPOLI FOTO MOSCA

Mertens

Marek, che è per tutti Marechiaro mi ha entusiasmato. Il migliore in assoluto, anche se non avesse segnato alcuna rete. Stupendo nella triplice fase: interdizione, creatività e conclusioni.

Mi ha ricordato Cruijff nelle movenze e come idea di campione assoluto mi ha riportato alla mente i movimenti di Alfredo Di Stefano, don Alfredo come lo chiamavano in Spagna. Che aveva avi capresi e che conobbi di persona e intervistai nel 2009 sull’isola dei Faraglioni. Venne a ritirare l’attestato di “cittadino caprese”. Uno dei primi cinque giocatori più forti di tutti i tempi. Che ne sanno questi ragazzini che urlano di magìe di fronte ad una giocata che riesco ancora a fare io, datemi l’attrezzo!

Hamsik stellare, dunque. E un Mertens che è stato devastante. E che, secondo me, è in credito con il tempo perduto a fare l’esterno. Eh sì. Perché qui c’era Higuain e nella sua nazionale, il Belgio, c’erano e ci sono Benteke e passi pure e Lukaku. Capito? Lukaku! Provate a nominarlo con cadenza pugliese, stretta.

Subito dopo i mostri succitati, metto Zielinski il polacco dagli assist così naturali che sembra voglia effettuare tutt’altro. E il polacchino e il negretto Diawara e Rog (subentrato) sono il presente che è già futuro. A centrocampo il Napoli ha i migliori giovani che il nostro campionato possa offrire.

Sarri

Sarri

A fine partita, hanno sorpreso Gianni Morandi che cantava tristemente: fatevi mandare dalla mamma a prendere il latte… Dedicata ai rossoblù autori di errori più blu che rossi.

Come postilla dedico i saluti a El Kaddouri che ora veste l’azzurro empolese ed a Gabbiadini che ha già cominciato a segnare (vedrete quanti ne farà) con la maglietta del Southampton. Auguri ad entrambi.

 

 

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