di Carlo Alberto Paolino
Mille giorni. Da tre anni è il parroco della chiesa di Santa Maria di Piedigrotta. Don Franco Bergamin, dell’ordine dei Canonici Regolari Lateranensi, non è solo il capo spirituale della comunità di un grande quartiere nel cuore della città, è qualcosa di più.
Da sempre molto attento alle problematiche umane che affliggono la società e al crescente numero di famiglie che vivono al di sotto della soglia della povertà, con il suo gruppo parrocchiale di volontari “Amici di strada” svolge un’azione significativa e costante per dare calore e speranza ai senza fissa dimora, mettendo al centro la dignità della persona.
Ad organizzare e dirigere il tutto è il diacono Giovanni Improta, (detto Gianni), già collaboratore della Caritas, l’anima di tutto il movimento. Ed è lui che ci racconta come si snoda una notte fra i clochard napoletani, come si muove e che cosa fa un manipolo di volontari per coloro che hanno come tetto “un cielo di stelle”. Voglio subito precisare una cosa. Qualcuno potrebbe pensare ad una azione sporadica, un gruppo di persona che ogni tanto si riunisce per portare una parola di conforto e generi di prima necessità e qualcosa da mangiare a quei poveri disgraziati che la vita ha portato a vivere per strada, invisibili alla maggioranza di quei cittadini che ad una certa ora della sera fanno ritorno alla propria casa Ma non è così…
E come stanno realmente le cose… Sono ormai più di dieci anni che svolgiamo questa nostra capillare azione di supporto morale e materiale a tutti coloro che vivono per strada. Ero appena arrivato
E che cosa decideste? A dir la verità non decidemmo noi, la risposta ci venne guardando ed ascoltando con “occhi diversi” alcuni fratelli che si attardavano fuori la chiesa. Fummo illuminati ed intuimmo che il Signore ci aveva mandato il segno di quanto avremmo dovuto fare. Avevano bisogno qualcuno che stendesse loro una mano, li aiutasse e facesse in modo che non si sentissero soli. Naturalmente anche aiutandoli in modo concreto a soddisfare alcuni primi elementari bisogni. Ma non è tutto…
Cos’altro? Decidemmo che non dovevamo essere noi i protagonisti ma di coinvolgere le nostre comunità parrocchiali affinché questa attività fosse caratterizzata da una grande spinta comune, un modo per aiutare gli altri e aiutare se stessi. Ecco questo è lo spirito con il quale è nata “Amici di strada”.
E come realizzaste il “reclutamento”, come nacque l’esercito di Amici di strada? Ogni domenica cominciammo a fare appelli durante le messe chiedendo la collaborazione a rotazione di cinque famiglie. La risposta fu entusiasmante. Le famiglie coinvolte si dimostrarono entusiaste e cominciarono a portare in parrocchia i pasti da loro preparati. Alle 19 si radunano i pasti, alle 20,00 poi arriva il gruppo Amici di Strada addetto alla distribuzione lungo le strade di Napoli a cominciare da quelle più vicine al nostro territorio. Il “gruppo di distribuzione” inizialmente era composto da due tre persone poi piano, piano uno dopo l’altro si sono aggiunti tanti altri…
E chi sono i “volontari”, giovani, anziani, professionisti, disoccupati…? Voglio chiarire una cosa. Coloro che formano questo gruppo non si possono definire semplicemente “volontari”. Il servizio che viene svolto va ben al di là da un’opera di volontariato, E’ una scelta ben precisa, un impegno, una scelta cristiana per chi sente l’esigenza di aderire a quelle opere di misericordia che si rivolgono a chi si trova in difficoltà, di tendere una mano a chi ha bisogno, a chi ha fame e sete. Dunque non “volontari” che svolgono un’attività sociale, seppur nobile, ma siamo semplicemente “cristiani”, “samaritani”.
Quindi un servizio reso come opera di misericordia corporale e spirituale? Si proprio così, nella gioia del Cristo Risorto, verso fratelli dilaniati da una vita dura, sfortunata, la cui condizione, privata dell’amore di Dio, appare semplicemente insopportabile. Ecco noi cerchiamo di portare a queste persone un po’ di speranza, di far sentire loro la speranza che è Cristo vivo .
Anche in questo mese di agosto uscite la notte per aiutare i clochard? Naturalmente. La Chiesa di Piedigrotta è aperta a tutti quelli che vogliono aiutarci è donare un po’ del proprio tempo. Continueremo silenziosamente il nostro compito. Il “rumore non fa bene e il bene non fa rumore”