di Carlo Alberto Paolino -
Claudio Baglioni, si sa, è quello della “sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto…” Da quella canzone venne censurato un verso “la paura e la voglia di essere nudi” . E chi conosce la censura di solito la odia. Ma torniamo aala voglia di essere nudi, non sia mai: era il lontano 1972, quando un commando terroristi palestinesi macchiò di sangue le Olimpiadi di Monaco; quando l’Apollo 16 portò tre astronauti John Young, Thomas Mattingly e Charly Duke addirittura a fare una passeggiatina sulla luna e quando dagli abissi riemersero due statue in bronzo del V secolo a.C. ottimamente conservate, diventeranno famose in tutto il mondo come i Bronzi di Riace, si quello divenuto poi il paese amaro dei migranti, l’amaro Lucano. Insomma andavamo sulla luna ma nudi non si poteva dire…
Ora siamo andati su Marte e Baglioni (seicento milioni di euro forse più, di cachet) per il secondo anno consecutivo è iil direttore artistico del festival di Sanremo, solo musica italiana. Che poi non abbia resistito di trasformarlo anche nel suo O’ Scià (fiato mio in dialetto pelagio), il festival di Lampedusa dei migranti, è un altro discorso.
Fronte alta, fiero e orgoglioso il direttore artistico col petto in fiori non ha esitato in conferenza stampa a parlare su specifica domanda dei migranti ( che è come chiedere al tecnico della nazionale di calcio Mancini di parlare di quota 100 e di reddito di cittadinanza… ) e senza tanti fronzoli a definire il “governo non altezza della situazione”, bollando tutti di incapacità, logicamente a cominciare dal ministro degli interni Salvini, insomma un piccolo grande amore di comizio, perché in fondo lui resta pur sempre il capitano coraggioso (ma non è che nasce da questo l’astio nei confronti del Capitano Salvini?)
Peccato, però che questa grande apertura e disponibilità al confronto si perda quando non c’è da timbrare il cartellino dell’opposizione ma solo di spiegare all’opinione pubblica il suo operato artistico. Troppo semplice la domanda, non c’è da attaccare nessuno, sono solo canzonette…
All’interrogativo dell’inviato di “non è l’arena” di Massimo Giletti , sul perché sia stata scartata una canzone (Caramelle, Pierdavide Carone e il gruppo Dear Jack) che affrontava il tema della pedofilia il buon Claudio regalava una scena muta e sorrisino ebete e agitava la manina come quelli che si ritrovano ripresi dalla televisione. Una, due, tre volte Baglioni non ha risposto ed in tutta fretta si è infilato in auto per scappare via.
L’eroe delle battaglie civili è durato il tempo d’un fiato, o’ Scià se preferite. Miserie da Sanremo…