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E se domani…

di Mino Cucciniello

Ma non da meno di quelli di via Toledo furono i bagni di folla riservati a Mina sia a Capri quando cantava al Villa Verde sia ad Ischia dove era necessario che il suo trasferimento dall’Excelsior, l’albergo ischitano dove alloggiava, al Castello il famoso locale che la ospitava, doveva avvenire via mare per l’impossibilità di percorrere il ponte che unisce il Castello Aragonese con Ischia Ponte. Era un serpente umano, letteralmente stracolmo di fans che da molte ore prima si erano andati a prendere un posto sotto le stelle  per ascoltare il concerto. E lo stesso avveniva anche a mare . Un nugolo di barche si sistemavano nello specchio di mare antistante il locale: era l’altra faccia del concerto sulle onde.

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Ma non solo a Ischia, Mina faceva il pienone dentro e fuori al locale. A Sorrento quando cantava al Kursall o al Lido La Plancia di Castel Volturno la tigre di Cremona aveva sempre il tutto esaurito.  Gli ultimi concerti di Mina a Napoli si tennero al Teatro Politeama dove rimase in cartellone per tre serate consecutive sia nel gennaio del 1970 sia nello stesso mese del 1971. Lo spettacolo era suddiviso in due parti nella prima si esibiva Giorgio Gaber, la seconda invece era appannaggio della cantante all’apice della sua carriera artistica. Inutile raccontare del tutto esaurito, nonostante l’inserimento di tanti posti aggiunti, che registrò la sala di via Monte di Dio, allora gestita dalla Famiglia Scarano.

I suoi concerti avevano come sigla iniziale “E sono ancora qui” brano lanciato proprio da lei nell’edizione di Canzonissima 68 che aveva presentato insieme a Paolo Panelli ed a Walter Chiari: era l’unico pezzo dello spettacolo che non era eseguito dal vivo ma  veniva mandato su una base registrata e a sipario ancora chiuso, che si apriva solo al termine delle ultime note quando le parole della canzone recitano ” cosa sarebbe stata la mia vita senza musica e senza voi” ed a questo punto  compariva dal fondo del palcoscenico la grande Mina che cantando “Vorrei che fosse amore” procedeva verso il proscenio tra i consueti straripanti entusiasmanti e strepitosi diluvi di applausi da parte di un pubblico sempre elegantissimo. Che bei tempi!

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Sergio Bernardini, Elio Gigante e Mina

Per l’estate del 1972 Mina cantò in esclusiva per la Bussola di Viareggio dal suo amico e pigmalione Sergio Bernardini e fu durante una di queste memorabili serate che prese la decisione di ritirarsi dalle scene quando aveva solo trentadue anni.

Per la verità la notizia non ebbe molta rilevanza sul pubblico perché si pensava che forse era un capriccio da diva. E poi il distacco non fu traumatico (grazie ad una serie di contratti stipulati precedentemente)  si continuò a vederla nei vari caroselli nonché ad ascoltarla alla guida della trasmissione radiofonica Gran Varietà in onda la domenica mattina.

E proprio per uno di questi precedenti impegni presi nella primavera del 1974  su Rai 1 fu protagonista per sette sabati sera con Raffaella Carrà del varietà Mille Luci che ancora una volta riuscì ad incantare gli italiani. Poi ancora qualche spot in Svizzera e poi veramente si spensero le luci della ribalta sulla grande cantante, che iniziò a fare  ascoltare la sua straordinaria voce solo tramite i dischi che annualmente usciranno nel periodo prenatalizio .mina-55Poi nella primavera del 1978 l’improvviso annuncio del ritorno di Mina in concerto per quindici serate a Viareggio. Sembra che questa decisione venne presa dalla cantante, nota anche per il suo spiccato senso dell’amicizia, per aiutare Sergio Bernardini patron della Bussola, che non attraversava un buon periodo finanziario. Voleva aiutare l’uomo che l’aveva contribuito al suo battesimo canoro.

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Dall’inizio di giugno in Versilia ricomparvero dei grandi tabelloni  pubblicitari, proprio come nei mitici anni 60, sui quali in bella evidenza campeggiavano gigantografie di Mina in tutto il suo splendore con le date dei concerti che si sarebbero svolti, non più alla Bussola oramai troppo piccola per un evento del genere, ma al teatro tenda Bussoladomani capace di seimila posti, ma sempre pochi per accontentare le tante richieste pervenute per l’ acquisto dei biglietti che ben presto andarono esauriti per la prima serata e per le successive repliche previste tra giugno ed agosto.

Mina durante un concerto alla Bussola

Il 24 giugno data fissata per il grande ritorno sulle scene di Mina , sin dalle prime ore della sera innanzi al Grand hotel Principe e Piemonte di Viareggio, quartiere generale della cantante, si era raggruppata una notevole folla che si andava ingrossando man mano che il tempo passava, per la curiosità di vedere l’uscita dell’artista che si sarebbe recata in teatro, anche i balconi del dirimpettaio albergo Excelsior furono presi letteralmente d’assalto dai foto reporter giunti un po’ da ogni parte: tutti volevano la foto di Mina sulla porta girevole del lussuoso albergo viareggino.

Ovviamente da prima donna si fece molto attendere e l’attesa si propagò anche a teatro dove ad intrattenere l’impaziente pubblico sul grande palcoscenico c’era Walter Chiari che tentava di allungare quanto più possibile i suoi monologhi per ingannare il ritardo. Poi finalmente l’annuncio: signori, signore per voi Mina, che al suo apparire venne accolta da un boato indescrivibile, una ovazione interminabile di applausi. Una standing ovation per più di mezz’ora che provocò stupore e commozione alla Tigre che immobile quasi impaurita non riusciva ad iniziare il suo concerto. Poi finalmente ebbe inizio lo spettacolo, in prima fila mezzo mondo della tv e del teatro ad iniziare da Pippo Baudo e poi ancora Delia Scala, Renato Zero, Loredana Bertè, Paolo Limiti, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Stefania Sandrelli.

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Nei quattro anni di assenza dalle scene Mina aveva messo su qualche chilo di troppo sapientemente nascosti dall’abito nero creato per lei da Pia Rame, ma la sua voce forse era ancora più bella e sensuale, certamente più calda e profonda. Mina, purtroppo, non riuscì ad rispettare tutte le date in programma poiché all’undicesima serata dovette interrompere le repliche per problemi di salute.

Di quelle undici serate non resta nessuna registrazione ufficiale se non qualche ripresa amatoriale, poiché Mina si era accordata con la Rai che avrebbe potuto effettuare la registrazione solo l’ultima serata. Tale decisione era stata presa dalla cantante perché secondo lei essendo stata lontana dai palcoscenici non aveva più quella padronanza che sicuramente nel corso delle quindici serate avrebbe ripreso. Per lo stesso motivo chiese alla sua amica/rivale Ornella Vanoni di non andare al primo concerto. Per fortuna poiché erano già in atto le prove per la registrazione del disco si riuscì a completarlo ed anche nei migliori dei modi infatti resta uno dei dischi più belli che abbia mai inciso Mina, che con quella undicesima replica veramente concluse per sempre la sua carriera artistica dal vivo.

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La leggenda vuole che a distanza di un anno dall’ultimo concerto, alcuni amici invitarono la cantante a cena alla Bussola, sperando che magari presa dalla nostalgia del luogo che l’aveva vista protagonista di serate indimenticabili,  potesse modificare la sua decisione di non esibirsi mai più in pubblico. Nel corso della cena un amico iniziò a suonare per lei il Cielo in una stanza e fu a quel punto che Mina con la sua stupenda voce iniziò a cantare “Quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti ma alberi infiniti” e prolungando la parola infiniti smise di cantare.

La decisione era irremovibile ma il suo pubblico con l’amore di ieri l’attende e l’attenderà ancora ancora ancora per sempre. E se domani…

Ps. E aspettando che un giorno Mina si regali di nuovo al suo pubblico questa sera uno speciale a dedicato a lei e Raffaella Carrà a Techetechetè

 

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