di Adolfo Mollichelli
Pagare moneta vedere cammello, recita un vecchio detto del mondo circense. Saggezza beduina. Ma nel circo Napoli, anche se paghi moneta non c’è cammello e non c’è saggezza. E neanche uno stupido bollino blu, il cui prezzo è decuplicato. Pagare non basta, devi faticartelo. Il “racconto” di Adolfo Mollichelli è la giornata di quotidiana follia di un cittadino napoletano che deve pagare un semplice, stupido bollino blu. ( g.p.s.)
Il periodo blu (Picasso), soldati blu (film), blu di Prussia (colore), nel blu dipinto di blu (canzone), un occhio blu (boxe). E ci sono anche le strisce blu, dove si può parcheggiare. Sosta per residenti, così la chiamano. E ci vuole il bollino. Naturalmente a pagamento. Ci mancherebbe. Rinnovo rinviato da marzo, mese per mese. Importo maggiorato (da 12 a 150 euro), il Comune ha bisogno di soldi e che cosa fai non l’aiuti? Scadenza: 30 settembre.
E così questa mattina mi sono recato alla municipalità di via Morghen, di buon’ora. Folla da Piedigrotta di una volta ma senza cuppoloni. Ritiro il triangolino di prenotazione, il numeretto. Leggo: 194 e impreco ‘a faccia d’o numeretto!
I miei compagni di sventura si accalcano davanti alla porta aperta dell’ufficio rilascio bollino (non ho mai capito il perché). Cinque gli impiegati, altro che messa cantata. Avevano comunicato che si poteva pagare con bancomat o carta di credito. Bene. Ma intanto vediamo un foglietto scritto con pennarello accanto alla porta dell’ufficio della messa cantata: “Il pos non funziona, pagare in altra maniera”. E cioè: bonifico, bollettino postale o contanti. Uno dei circa 200 aspiranti al bollino magico dice che il “tabaccaio di fronte” accetta i pagamenti dietro visione del foglio di circolazione dell’auto e dei documenti del proprietario. Scendiamo in venti e dal “tabaccaio di fronte” troviamo una trentina di persone in fila. 20 più 30 fa 50 e che vuoi che sia. In compenso il pos del tabaccaio è velocissimo.
Si torna su e rinunciamo quasi tutti all’ascensore che non arriva mai e che quando arriva impiega un’eternità per portarti al terzo piano e penso ai “razzi” che a New York mi avevano portato sulle Torri gemelle (prima della tragedia) in due minuti e 30 secondi!
Comunità aspirante al bollino di nuovo unita. Uno dei sacerdoti della messa cantata lascia l’altare e incolla sullo stipite un foglio. C’è scritto: validità vecchio bollino prorogata al 30 ottobre. In molti imitano Grillo ma assicurano che non sono dei 5stelle.
Oramai siamo qui e tutti abbiamo presentato la documentazione e siamo in attesa della chiamata. MOLLICHELLI. Mai il mio cognome m’era parso più bello, dolce, sonoro. Entro, consegno il numeretto che tormentato tra le mani s’era rotto a metà. L’impiegato mi chiede perché l’avessi rotto ed io gli sussurro la canzone di Alberto Sordi. Sorride lui, sorrido con un ghigno io. Ero alla quinta ora. Io che ho sangue blu!
Caro Eduardo quanta ragione avevi: ‘o presepe è bello, so’ i pastori che nun so’ ‘bbuon.