Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

Soccer: Serie A; Spal 2013-Juventus

Il giallo della Signora in giallo

di Adolfo Mollichelli -

Stop sul più bello. Spazio alla Nazionali. Ci si rivede a fine mese, tempo di Pasqua (che non è l’arbitro di Napoli-Genoa). In vetta, la sfida continua. Ma anche nella zona Europa è battaglia. Così come nel limbo della retrocessione che vede impegnate ben sette squadre, dal Grifone al Verona. Più il Benevento che gioca bene ma ha le streghe contro. 

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Dybala e Higuain

Farraginosa la Juve a Ferrara. C’era capitata mezzo secolo fa l’ultima volta. E vinse. Con un gol di Zigoni l’hippy del gol. Erano i tempi del mitico Sessantotto. La Spal che fu di Capello e Massei. E che ora è di Antenucci e Schiattarella.

Sempre uguale la maglia a righe strette, bianco e celeste. La vecchia signora era in giallo, come il volto del conte Max alla fine della faticaccia per conquistare un punto. Juve stanca, imbolsita da troppe sfide ravvicinate di un certo tipo (campionato, Tottenham, recupero con l’Atalanta, campionato).

Adolfo Mollichelli  E farraginoso è stato il Napoli contro il gemellato Genoa nella notte del riavvicinamento. Pensieri bui, forse, nella mente degli azzurri freschi e riposati: e se il Grifone facesse come la Spal? La prima mezzora della pattuglia di Ballardini autorizzava al pessimismo.

E pure i due pali colpiti da Insigne e Mertens. Il sigillo del meno-due che era complicato da apporre. Degni discepoli del loro maestro in tuta, si sprecavano sfanculamenti vari.

Il gol partita di Albiol x

Il gol partita di Albiol

Da Jorginho che invitava i compagni a fare determinati movimenti a Mertens ed Insigne che proprio non si trovavano, a Callejòn che proprio nun teneva genio. Ci ha pensato Albiol, la sua testa in uno schema da calcio d’angolo provato chissà quante volte sotto la vigilanza del drone. E tutti i salmi finirono in gloria. Albiol, ex del Real Madrid, avversario prossimo della Juve in Champions. Vuoi vedere che è stato un segno del destino. Perché il tifo è cieco. Non fa ragionare. E’ ‘na malatia infettiva, non quella cantata da Peppino Di Capri. E si alzano osanna per tutti gli avversari dei bianconeri in Europa.

090611937-2e9993b0-7021-4ac0-af11-cb245142d5d6E invece si dovrebbe augurare lungo cammino al conte Max ed ai suoi ragazzi perché la stanchezza, fisica e mentale, incide spesso più del fatturato.

Juve e Napoli sono arrivate stanche alla sosta. Come due pugili che se le son date di santa ragione e si avvinghiano per non finire al tappeto. Naturale per i bianconeri super impegnati. Un po’ meno per gli azzurri che hanno da tempo una settimana intera per allenarsi riposando. E poi, se ne fregano di tutto. Neanche un vessillo magari portato da un “primavera” nel giorno dell’addio a Luigi Necco. C’erano Ferlaino, Vinicio, Cané, Rivellino. Quelli del Napoli che aveva (ha) un cuore.

Icardi, poker

Icardi, poker

E’ stata la giornata delle cinquine. Uscite sulla ruota di Verona, presa dall’Atalanta, e sulla ruota di Genova, beneficiaria l’Inter. Due goleade facili facili. La Dea con Ilicic.

La Beneamata con Icardi che è il nuovo centenario (103) nonostante abbia solo 25 anni. Bomber di razza il Maurito. Sottolineata la sbracatura della Samp (nove reti al passivo nelle ultime due partite), va detto che l’Inter è apparsa di un altro pianeta.

Soccer: Serie A; Uc Sampdoria vs Fc Internazionale

E qui interessante fare una considerazione. Dopo il pareggio con il Napoli in casa, Spalletti si lasciò andare: questa squadra non ha qualità. Evidentemente, fu un richiamo esplicito alle responsabilità dei giocatori.

Un pensiero-bastonata più che un intimo convincimento. Perché l’Inter di qualità ne ha in abbondanza in ogni reparto. Con il valore aggiunto di Rafinha, le cui qualità non sono certo da scoprire. Ciò che è mancato alla squadra nerazzurra finora è stata la continuità. Il derby con il Milan (4 aprile) chiarirà molte cose nelle case meneghin-cinesi.

Se Gattuso dovesse prevalere su Spalletti si aprirebbe un derby avvincente per la zona Champions. I rossoneri hanno faticato un bel po’ per aver ragione del Chievo (bellissimo il gol di Inglese che sarebbe dovuto approdare alla corte di Sarri), ma intanto hanno messo in fila il quinto successo consecutivo e si ritrovano con un André Silva in più. Bauscia contro casciavit e sarà un derby per cuori forti.

Nainggolan e Dzeko

Nainggolan e Dzeko

Si conferma sulla terza poltrona la Roma rinata a Napoli. Non era semplice sbancare Crotone. Frena invece la Lazio che non va al di là del pari con il Bologna.

La fatica di Kiev s’è fatta sentire. Lazio che non perde un colpo in Europa – ed ha ottime chances contro il Salisburgo di andare avanti in League – ma che troppe troppo spesso frena in campionato, war o non war.

Il gol del pareggio di Lucas Leiva

Il gol del pareggio della lazio di Lucas Leiva

Si prospetta un aprile caldo (speriamo anche meteorologicamente) sul palcoscenico europeo.

Con l’incrocio Italia-Spagna. Il calcio nostro da rifondare a livello di Nazionale contro i più forti in assoluto, tra Nazionale e squadre di club. Dall’urna non potevano uscire “palline” peggiori. Ancora una volta il Real per la Juve, il Barcellona per la Roma. Sulla strada delle nostre rappresentanti i mostri sacri Cristiano Ronaldo e Messi. Non ci resta che la preghiera.

Luigi Di Biagio

Luigi Di Biagio

Capitolo Italia tutto da riscrivere. Ci affidiamo a Di Biagio che non è un novellino. E’ tecnico federale e ha fatto bene con l’Under.

Nelle amichevoli con Argentina e Inghilterra cercherà di convincere la Figc ad affidargli anche per il futuro il ruolo di ct. Se continueranno a dire no i vari Conte, Ancelotti e Mancini, fiducia a Gigi Di Biagio. Che è pur sempre di alto livello. Se solo si pensi alla sventurata scelta di Ventura, autenticamente incapace.

 

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