Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Giornalista. Ha lavorato con il Roma ed il Mattino. Ha seguito, tra l'altro, come inviato speciale cinque Mondiali, altrettanti Europei, nove finali di Campioni-Champions e l'Olimpiade di Sydney

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Ho scritto t’amo sulla palla…

 di  Adolfo Mollichelli

 C’era una volta in ritiro. Come una volta in America. Che cosa ho fatto in tutti questi anni? Sono andato a letto presto. Forse. Anche per non vedere cinepanettoni targati calcio e business. Sufficiente uno zapping rapido per concludere che Peppino di Capri sarebbe dovuto essere più esplicito. Tu si’ ‘na malatia.

 3847665_1524_ancy.jpg.pagespeed.ce.5bwbU9CT6gChi, la donna amata? Banalità: ‘o Napule, ‘o ciuccio ‘e Fichella, oj vita oj vita mia, ‘o surdato di cui innamorarsi, ‘na squadra ch’è comm ‘a mamma e ce n’è una sola. Si chiama identità.

‘Na malatia, cioè tifo. ‘A frev, l’obnubilamento della ragione. Malattia frequente anche in certe frange del tifo altrui. Soltanto i “cuppuloni” non si son visti nella ridente cittadina di montagna che ha un nome quasi marino.

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Zompa (salta) Concetta è battuta da avanspettacolo. Se zompano insieme porporato e presidente a me vien da ridere. Piedigrotta esportata in Trentino.

Mancavano soltanto i carri, quelli che sfilavano per via Toledo in una Napoli diversamente allegra.

E non poteva mancare il giochino del “vero o falso” che neanche Mike avrebbe concepito. Lo store non c’era e figuriamoci il mega. Sono stati sufficienti quattro tavole di legno ed ecco ‘a fenestella per gli autografi sulle maglie.

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E quattro tavole di legno e una grande passione (come sosteneva Lope de Vega) sono bastate per i karaoke della napoletanità alla quale s’è subito adattato Carletto – ancora addurmuto dalle pinte di birra monegasche – scetato dai caffè corroboranti preparati da Tommaso Starace (grazie sempre, caro Tommi) principe dei magazzinieri. Sano e completo il periodo di preparazione delle truppe di Aurelio Primo affidate al Gran Capo che ha vinto battaglie su battaglie e che aveva il desiderio di tornare in patria: torna, ‘sta casa aspetta a te.

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Adolfo Mollichelli

Preferisco essere ed apparire il meno possibile e comunque ringrazio la tv che mi aveva invitato più volte. Non ho voluto fare l’orso. Amo i fatti più che i bla-bla-bla.

E in questi tempi prematuri è come se si scrivesse t’amo sulla sabbia   e il vento a poco a poco se l’è portato via con sé, come ammonivano Franco IV e Franco I, un po’ d’anni fa.

E comunque, dico la mia. Che Napoli è attualmente? Un organico con più titolari, a fronte delle partenze di Reina e Jorginho.

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Le facce nuove del Napoli

Perché Carletto non ama fossilizzarsi su undici titolari più tre come amava fare il toscanaccio che a Londra parla un buon inglese e finalmente lo capisco anch’io. E quindi Ounas e Rog è come se fossero due nuovi acquisti.

Che vanno ad aggiungersi a Verdi (ottimo) ed a Fabiàn Ruiz centrocampista talentuoso e moderno. Il top player in attacco potrebbe anche arrivare, sacrificando uno tra Mertens e Callejon. Urge un tipetto doc in fascia. Più a sinistra che a destra, dove potrebbe dare una mano Allan in certe circostanze. Restano due incognite legate alle fisicità di Ghoulam e di Milik. E quella del portiere: Meret ha tutto per diventare un signor numero uno. Per ora è estremamente fragile.

Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo

Dicono che sarà una sfida come l’anno scorso, a due. Juve e Napoli, ancora una volta. Non ne sarei tanto sicuro. Il Napoli aggiungerà alle conoscenze sarriane l’estro di Ancelotti, okay. La Juve già possente e vincente di suo ha un Cristiano Ronaldo in più.

D’accordo. Intanto non avrà più Higuain che andrà a rinforzare il Milan e dunque non sarà tanto facile passeggiare quando ci si scontrerà con i rossoneri. Discorso che vale per tutti. Madama, credo, punterà molto delle sue fiches sul tavolo europeo.Per arrivare alla coppa maledetta sta riempiendosi di “rughe” che significano esperienza a danno della bella gioventù. Leggi il possibile scambio Bonucci-Caldara che non è proprio il massimo dell’affare.

Radja Nainggolan

Radja Nainggolan

La Roma ha perduto Alisson ma resta una signora squadra. E, signori, attenzione all’Inter che non considero tanto lontano dai bianconeri. Per freschezza (Politano e Lautaro) e potenza fisica: Nainggolan e Vidal, se arriverà. E con Vrsaljko al posto di pippone D’Ambrosio avrà un quartetto arretrato davvero super.

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