Angelo Vaccariello

Giornalista esperto di economia e Mezzogiorno Ora si occupa di marketing e comunicazione.

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Borse, dalla Cina con furore

di Angelo Vaccariello

Mentre l’Europa si avvita sulla Grecia, intorno il mondo finanziario rischia di crollare. La bolla speculativa che sta “scoppiando” in Cina, infatti, è un Moloch gigantesco che la crisi ellenica rischia di apparire come una piccolo sbucciatura sul ginocchio rispetto ad un intervento a cuore aperto. Basti pensare – come ricorda Federico Rampini su Repubblica – che in tre settimane la Borsa di Shangai ha bruciato capitali per 2.500 miliardi di euro: undici volte il prodotto interno lordo della Grecia e sei volte il suo debito pubblico.

La cosa è tanto più grave se si pensa che nella giornata di mercoledì il 40 per cento dei titoli quotati è stato sospeso per eccesso di ribasso. Ciò che sta succedendo è una tipica crisi finanziaria da manuale. Oltre alla borsa di Shanghai, è stata coinvolta da questa crisi anche l’altra borsa cinese, quella di Shenzen, e quella di Hong Kong. La condizione in cui si trova il mercato cinese sembra avere tutte le caratteristiche di una bolla finanziaria: i prezzi delle azioni nell’ultimo anno sono cresciuti moltissimo, senza particolari ragioni collegate ai risultati delle aziende.

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A creare questa crisi è, in particolare, il mercato dei titoli innovativi: il ChiNext, indice che raccoglie le maggiori società tecnologiche (una sorta di Nasdaq cinese). Secondo molti analisti quello che sta avvenendo nel mercato finanziario cinese è molto simile alla bolla dei titoli “dotcom” del 1999, la cosiddetta “bolla della new economy”: una crisi finanziaria generata da un eccessivo entusiasmo per le nuove aziende digitali statunitensi.

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E cosa ha fatto la Cina per “calmierare” il sistema: ha pompato nuova liquidità nelle banche ordinando di acquistare i titoli azionari. In pratica invece di curare il malato, gli è stata data della droga per andare avanti. La cosa più interessante è che il paese europeo più esposto verso Pechino è la Germania. Un crollo della Cina potrebbe fare molto male alla signora Merkel. Continuare a discutere di Grecia, mentre il mondo finanziario rischia di crollare dà la reale misura dell’Europa, incapace di andare oltre se stessa.

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