di Adolfo Mollichelli
La corsa riprende. Era stata interrotta a Bologna dopo il successo
sull’Inter. Poi il pari con la Roma rinunciataria e senz’anima. Riprende a Bergamo dove il Napoli non vinceva da un po’ di tempo. Una vittoria squillante, maturata in inferiorità numerica. Regalato alle stelle il rigore del possibile poker
È stata la partita del primo rigore concesso agli azzurri, poi ne arriverà un altro con il risultato già chiuso in cassaforte. Troppa grazia Sant’Antonio, così si dice. Hamsik realizzerà il primo accompagnato dal tremore della traversa e dal thrilling della ricaduta della sfera ben oltre la linea di porta. Fallirà il secondo in malo modo. Higuain ha lasciato il penalty al capitano, in occasione del secondo era in panchina. Resta il problema del rigorista! Ci va di scherzare, sarà l’aria delle feste imminenti.
Sarri ha giustamente apprezzato il carattere della squadra che dopo il vantaggio era stata raggiunta in una manciata di secondi: rasoiata del Papu Gomez dopo un’imbucata di Moralez e tocco smarcante di Denis. Un pareggio tutto argentino. Che ha fatto inalberare l’argentino numero uno che è Higuain. Aveva voglia di spaccare il mondo il Pipita.
Ci è apparso nelle vesti del Cid Campeador: per il Napoli, per Napoli e per Sarri! Un po’ fuori onda in avvio – fors’anche addolorato per la sconfitta del suo River Plate, uccelletto dal Barcellona nella finale del mondiale per club – Higuain aveva fallito due occasioni a lui propizie. Poi, rimetterà le cose a posto, segnando di testa su azione d’angolo (goffamente marcato dall’olandese De Roon) e quindi dopo cavalcata in contropiede su invito al bacio di Hamsik.
Pipita callipigio festeggerà Noche Buena e tutte le altre feste comandate con uno score da bomber di razza: 16 reti in 17 partite di campionato. Il Pichichi è e sarà lui, senza dubbio alcuno. Quando Sarri gli ha concesso scampoli di riposo, ci è parso di udire applausi non solo di parte. A Bergamo! Una goduria
incredibile.
L’espulsione di Jorginho per doppia ammonizione è stata assorbita senza eccessivi patemi. Perché la squadra azzurra ha in organico gente che spacca l’organizzazione tattica degli altri. Insomma, Rodomonte Mertens aveva in poco tempo fatto apparire i corazzieri Stendardo e Paletta e compagni come i pastori di un presepe.
Il piccolo, effervescente, incontenibile belga costringerà lo scocciato Paletta al fallo in area e relativa espulsione. Nella fattispecie, davanti agli occhi ho visto uno scapolo ed un ammogliato, insomma un’altra partita. Ecco, quel secondo rigore l’avrei fatto calciare a Mertens che avrebbe meritato di timbrare il cartellino. Credo che il belga di tutte le finte in slalom sia più rigorista di Hamsik e dello stesso Higuain. Perché ha passo breve.
Merita citazione Pepe Reina che in avvio ha gelato Maxi Moralez che poi è Mini essendo il più piccolo jugador del campionato. Ed anche su Cigarini, l’arquero azzurro in maglia gialla sarà special. Già, Cigarini che – lo dico? – mi è sempre piaciuto tanto. Meno effervescente del solito Insigne, va convinto che un assist doc vale quanto un tiro forzato. Feste utili perché Allan ricarichi le pile.
Buon Natale e buon anno a tutti. E senza…boss!