Angelo Vaccariello

Giornalista esperto di economia e Mezzogiorno Ora si occupa di marketing e comunicazione.

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La dittatura delle banche

di  Angelo Vaccariello

Questa volta il Governo Renzi è indifendibile da tutti i punti di vista, sia economici che morali. Ci riferiamo alla proposta di modifica del testo Unico bancario che è in discussione alla Camera in questi giorni

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Qual è la norma di cui parliamo? Il codicillo permette alle banche di diventare proprietarie delle case acquistate attraverso un mutuo da loro erogato, se il debitore salta sette rate di pagamento, per venderle e incassare quanto spetta loro senza passare dal Tribunale. Quest’ultima è la novità rilevante, considerando che già il Testo unico bancario prevedeva la possibilità di far scattare le procedure esecutive dopo il mancato pagamento di sette rate.

La legge prevede che se il debitore salta il pagamento di sette rate del mutuo, il finanziatore può adottare le procedure per “gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nei pagamenti”. Ma perché la norma è sbagliata? Per tre grandi motivi.

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Il primo Il Governo crede che la forza contrattuale di chi chiede un mutuo e di chi lo eroga (la banca) sia la stessa. “Se la ratio del divieto di patto commissorio – scrivono i tecnici della Camera – è l’esigenza di evitare che il debitore venga capziosamente spogliato del bene da un creditore oggettivamente più forte, che si approfitta di una condizione di debolezza, questo rischio c’è anche nel patto marciano applicato al contratto di mutuo ipotecario, dove la clausola di stima posteriore e affidata a un terzo potrebbe non essere sufficiente ad escludere” un risultato coercitivo, dicono i tecnici. Lo squilibrio tra forze in campo si potrebbe cioè vedere nella stessa perizia, con l’esito di arrivare a una vendita fortemente a sconto: la banca (esposta tendenzialmente per meno del valore dell’immobile) potrebbe rientrare del suo senza curarsi del destino del debitore. Con potenziali effetti devastanti anche per il mercato, sul quale arriverebbero molte case a valori inferiori alla media.

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Secondo motivo Par condicio dei creditori. la possibilità di trasferire la proprietà della casa alla banca renderebbe questa un creditore privilegiato, un corridoio privilegiato  che  sottrarrebbe il bene stesso alla potenziale “aggressione” di altri eventuali creditori.

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Terzo motivo L’aspetto della retroattività. La norma prevede che il patto possa essere stipulato “successivamente” alla stipula del contratto, con un eccesso di zelo visto che la direttiva dell’Unione europea non specifica questo aspetto. Il risultato potrebbe essere la potenziale e sostanziale revisione dei contratti in essere che non è roba da poco. Anzi. I risultati sarebbe esplosivi  e la norma potrebbe essere passibile di incostituzionalità. Non a caso molti chiedono che venga fatta chiarezza su questo ultimo aspetto.

Intanto tempestoso è stato il Question time a Montecitorio su questa norma. I tre deputati M5s Marco Brugnerotto, Ivan Della Valle e Nicola Bianchi e il dem Emanuele Fiano sono stati cacciati dall’Aula dal vicepresidente Luigi Di Maio (M5s).

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