La Canzone del mare - Storia - Gracie Fields

La dolce vita dei traghetti

di Mino Cucciniello

Quando la traversata da Napoli alle isole era una “piccola crociera”, gli aliscafi praticamente non c’erano ed i traghetti e le motonavi la facevano da padrone. Erano i tempi della dolce vita. Il mare bagnava ancora le isole

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Da molti anni imbarcarsi per le isole del golfo di Napoli dal molo Beverello è diventato molto difficile ed a ogni estate puntualmente il problema si ripresenta senza che nessuna autorità competente intervenga per mettere fine a questo disagio.

La sensazione che hanno i turisti o i gitanti arrivando al Beverello è quella di un grande, grandissimo caos. E non è facile nemmeno arrivare al grandissimo caos, è difficile se si è in auto addirittura imboccare l’entrata giusta, quasi una “lotteria”. E non è che una volta una volta dentro le cose vadano poi molto meglio.

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Gli orari delle partenze non sono bene segnalati e si inseguono e confondono sui display, sempre che funzionino. Per non parlare poi delle biglietterie, che si susseguono una appresso all’altra in uno spazio decisamente troppo angusto, per contenere le file dei passeggeri affannosamente alla ricerca dell’esatto botteghino della società di navigazione con la quale debbono imbarcarsi. Una piccola “impresa”.

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I traghetti partivano anche da Pozzuoli

Insomma troppa gente, troppe biglietterie, troppa confusione troppo di tutto tanto da far rimpiangere il romantico Beverello di una volta (i traghetti per le isole partivano anche da Pozzuoli) che nel suo disordine risultava ordinatissimo, quando partivano solo i vaporetti e le società armatrici erano solo quattro, ciascuna con i suoi ben precisi spazi e relativi approdi con tanto di orari ben visibili.

Sulla destra, per chi guarda il mare e da le spalle al castello, dove oggi ci sono i vigili del fuoco c’era la direzione con annessa biglietteria della Span, che dal 1956 iniziò a rinnovare la sua flotta arricchendola con le m/n Partenope, Tragara, Isola di Procida, Isola di Ponza e qualche anno dopo anche con la Falerno. Erano sei navi gemelle dalle linee eleganti e slanciate che andarono ad aggiungersi alle m/n Capri, Ischia, Città di Meta ed Abbazia che vennero impiegate per corse secondarie.

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Anche l’altra società la Libera Navigazione del Golfo che aveva la sua biglietteria sulla sinistra del porto inaugurò due nuove unità: la m/n Santa Lucia del Mare che serviva la tratta Napoli – Ischia e la Santa Maria del Mare , ammiraglia della flotta, impiegata sulla rotta per Capri. Queste due belle navi, molto simili a quelle della Span, andarono ad aggiungersi alle gloriose Italia, Linda e Santa Teresa anni dopo si sarebbero affiancate anche la Santa Rita, la Patrizia ed il Pola.

E tra la Span e la LNG al centro del Beverello c’erano LN di Savarese con un unico vaporetto: la Sirena del Golfo, e poi la compagnia di navigazione “Agostino Lauro” le cui navi erano esclusivamente impiegate per collegare la terra ferma con l’isola verde.

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Greta Garbo, Capri

L’entrata in servizio delle nuove navi delle due società coincise con il periodo storico di Capri quando divenne la regina delle isole venendo scelta da un turismo internazionale e di classe che per raggiungerla si serviva di queste nuovi piroscafi affollandone i saloni ed i ponti di coperta che diventavano dei veri e propri salotti ad esclusione del giorni di Pasquetta e di Ferragosto.

Gli orari delle partenze, che venivano esposti anche a poppa delle imbarcazioni, erano rispettati  e le navi, grazie alla grande esperienza dei loro comandati, partivano anche in condizioni di mare molto agitato avendo una perfetta tenuta,  pertanto il servizio era garantito per i tanti pendolari. Tutti i vaporetti ritornavano in serata al Beverello, porto di armamento, dove restavano ormeggiati per l’intera notte in attesa di riprendere il mare l’indomani.

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Jackie-Kennedy e Gianni Agnelli, Capri

Ingrid Bergman e J.A. Lindstrom, Capri

Ingrid Bergman e J.A. Lindstrom, Capri

Gli aliscafi non erano entrati ancora in servizio nel nostro golfo, cosa che avvenne solo con l’inizio del decennio degli anni sessanta, ma a Capri ancor prima di Roma già si respirava aria di dolce vita dove vi soggiornavano personaggi come Rudi Crespi e Dado Ruspoli, quest’ultimo balzò alle cronache mondane perché se ne andava a passeggio per la celebre piazzetta con un pappagallo sulle spalle.

L’isola azzurra venne scelta anche come set ideale per il film “La baia di Napoli” con Sophia Loren e Clark Gable mentre alla “Canzone del Mare”  anch’essa inaugurata alla fine degli anni cinquanta, intorno alla sua piscina che all’epoca aveva un alto trampolino per i tuffi, erano soliti ritrovarsi Maurizio Arena, Marisa Allasio, Walter Chiari, Lorella De Luca, Renato Salvatori. La proprietaria del celebre stabilimento balneare era un ex cantante inglese: Gracie Fields che contribuì non poco con le sue feste a far arrivare a Capri il meglio del gotha internazionale come avvenne quando si esibì Grace Jones .

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La motonave la Patrizia

Dopo poco più di vent’anni di onorato servizio gli splendidi vaporetti uno dopo l’altro andarono in disarmo perché le esigenze erano cambiate, occorrevano mezzi veloci e molto grandi come il Driade, Naiade, Fauno, Adeona ed altri decisamente troppo grandi per il porto di Capri.

Nel frattempo la vecchia Span era stata venduta divenendo Caremar e le corse giornaliere di tutte le società si erano moltiplicate. Dei vecchi vaporetti poco si sa se non che il Santa Maria è stato trasformato in un lussuoso yacht, il Patrizia è ancora i disarmo al Molo San Vincenzo e gli altri chi sa, peccato perché oggi forse sarebbero stati certamente rivalutati anche se i pochi rimasti sono stati sfrattati da Beverello all’Immacolatella per fare spazio agli aliscafi a loro volta sfrattati da Mergellina

 

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