di Mino Cucciniello
Che notte, quella notte. Era il primo febbraio del 1958 quando Domenico Modugno vinse, il festival di Sanremo alla sua ottava edizione, con la canzone Nel blu dipinto di blu conosciuta da tutti semplicemente come Volare.
Sono trascorsi esattamente sessant’anni da quella fantastica edizione della più famosa rassegna canora italiana, da quando a notte inoltrata (allora le votazioni avvenivano con alzate di palette e pertanto erano lentissime), il Mimmo nazionale fu proclamato vincitore sul palco del Teatro del Casinò, dove all’epoca si svolgeva il festival, e come da consuetudine ricantò la sua canzone sommerso da un tripudio di applausi che giungevano dalla platea. Indimenticabile quella immagine in bianco e nero che di tanto in tanto la tv ritrasmette, indimenticabile l’atmosfera di una platea fascinata, indimenticabile quella ragazza in piedi che applaudiva rapita Modugno, che allargando le braccia sembrava abbracciare il mondo…
Da quella notte divenne la canzone preferita dagli italiani, che la fischiettavano o accennavano il suo ritornello molto orecchiabile avendo anche un testo molto facile da ricordare. Domenico Modugno, arrivò sul palcoscenico di Sanremo, che era abbastanza conosciuto perché aveva già scritto canzoni belle e di successo, molte delle quali in dialetto napoletano come Lazzarella, e Resta Cu’Mme, ma la vera popolarità la ottenne vincendo quel festival del 1958.
La sua musica portò aria nuova nel panorama della canzone italiana mandando in pensione anticipata molti di cantanti dell’epoca altrettanto bravi, ma oramai superati. Con Modugno, all’ottava edizione del festival, tra gli altri erano presenti sul palcoscenico del teatro del Casinò, Nilla Pizzi, Gino Latilla, Carla Boni, Claudio Villa, Natalino Otto, tutti nomi che fino a quella sera avevano incantato. Ma oramai il nostro paese si preparava a vivere gli anni del boom ed aveva bisogno finalmente di spensieratezza e di allegria e Volare divenne l’inno ufficiale di quegli anni indimenticabili, con gli italiani che scoprivano le prime gite fuori porta grazie alle 600 o 500 Fiat, le rotonde sul mare con i primi jukebox, i dischi a quarantacinque giri, ed i primi elettrodomestici che iniziavano ad entrare timidamente nelle case come oramai stavano facendo pian piano anche gli apparecchi televisivi dei quali padrona assoluta era la Rai con il suo unico primo canale che trasmetteva ogni giorno dalle ore 17 alle 23,30 circa. L’inizio e la fine delle trasmissioni venivano date con l immagine dell’antenna Rai mentre scorrevano le onde di frequenza televisiva.
Nel 1959 Modugno vinse nuovamente il festival con Piove. le canzoni venivano presentate in doppia esecuzione da due artisti e il Mimmo nazionale, come già era successo l’anno prima, fu ancora in coppia con un quasi sconosciuto Jonny Dorelli, un giovanotto con una bella voce ma con un aria triste e sofferente.
Entrarono poi nella sua vita Lauretta Masiero e soprattutto Catherine Spaak che gli regalarono verve e sorriso…
Ben presto Modugno divenne il grande showmen essendo un artista a tutto tondo capace di cantare, di recitare ma anche di ballare e di suonare molto bene la chitarra, tanto da essere notato da Garinei e Giovannini, i mitici padri della commedia musicale all’italiana, che lo scritturarono per il loro Rinaldo in Campo con le musiche scritte appositamente dallo stesso cantante, che venne affiancato da Delia Scala, Paolo Panelli, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Tante le canzoni indimenticabili scritte dal Modugno, sebbene verso la metà degli anni sessanta fu abbandonato dalla nuova generazione consacrata al ritmo dello yè-yè e pertanto preferiva comprare i dischi dei vari gruppi beat.
Invece a teatro continuò a mietere successi dopo successi, come avvenne prima con Tommaso d’Amalfi di Eduardo De Filippo con Liana Orfei, poi con Liolà ed ancora con l’Opera da tre soldi condividendo questa volta il palcoscenico con Milva e poi Cyrano con Catherine Spaak, che nel frattempo si era lasciata da Dorelli, fino all’ultimo lavoro teatrale la commedia L’uomo che incontrò se stesso recitata con Alida Valli.
Contemporaneamente all’attività teatrale fu interprete di parecchie pellicole cinematografiche del genere musicarello , come si chiamavano quei film, che erano ispirati alle canzoni di successo ma anche apprezzato interprete di sceneggiati televisivi. Pertanto Domenico Modugno è considerato tra i più grandi artisti del 900.
A 60 anni di distanza Volare si canta e si balla ancora avendo avuto tantissime versioni anche da parte di altri cantanti, Modugno dopo il 58 ed il 59 vinse altre due volte nel 62 e nel 66, mentre nel 64 fu il vincitore del festival di Napoli insieme ad Ornella Vanoni con la canzone Ti si na cosa grande.