di Carlotta D’Amato
“Il festival delle parole”, questo Sanremo 2018. E’ stato il dictat del Direttore anzi Dittatore Artistico. Sarà tutto incentrato sulle parole, sulle belle parole. Il festival della musica italiana con artisti accuratamente selezionati da Baglioni. Reggere il confronto con gli ascolti della coppia Conti – De Filippi è una sfida ardua. Prima serata, si esibiscono tutti i big. Si accende la serata, sperando che si accenda anche il pubblico da casa.
Un grande cantautore a dirigere, un attore talentuoso ed istrionico a condurre, la Hunziker uscita da poco dalla setta della santona. E poi il televoto da casa, la classifica di gradimento senza esclusi più o meno illustri.
Aveva programmato tutto Claudio, si vede che è preciso. Tutto perfetto, sulla carta. Ma una cosa gli è sfuggita di mano. Fiorello. “Stasera potrei cantare….ho l’impressione che in questo festival manchi la canzone” aveva scherzato in conferenza stampa. In realtà è bastato poco per capire che quello che mancherà da stasera e per i prossimi cinque giorni sarà il conduttore.
Fiorello è un mattatore, dotato di una simpatia travolgente. Non perde un colpo, nemmeno quando intona con Baglioni “E tu”, una standing ovation dal pubblico del teatro Ariston e da quello (femminile) da casa. In men che non si dica, l’ospite è diventato protagonista, il direttore/conduttore una spalla, simpatica, ma pur sempre una spalla.
E il festival della canzone che quest’anno doveva essere il Festival delle parole è diventato il Festival di Fiorello. “Il gancio in mezzo al cielo” di Claudio (la frase iconica con cui Baglioni aveva definito Fiorello tanto da convincerlo a partecipare) si è trasformato nella prima mezz’ora nel cappio intorno al collo di Sanremo 2018.
E alle 22:50, abbiamo già capito che lo rimpiangeremo fino a sabato, quando (forse) lo rivedremo. E tra una scollatura abissale della Hunziker e i Pooh che in teoria si sarebbero sciolti ma poi si esibiscono in modalità duetto prima e solista poi la serata malinconicamente si è stancamente spenta…