di Giovanni Pasàn e Tania Sabatino
Il fatto è noto. A Casoria su un muro di fronte ad una scuola elementare un murales ha destato scalpore: “I love Pukkiak”.
Insurrezione di alcune mamme, le mamme scandalo, che hanno gridato allo sconcio. Iniziative per un gesto di riparazione, la trasformazione del porno graffiti, e tutti vissero felici e contenti. Ma erano stati fatti i conti senza l’oste, anzi senza l’assessora, la vulcanica Luisa Marro, australiana di Napoli, che invece di chiudere gli occhi ha pensato bene addirittura di rilanciare.
“Trasformiamo Casoria in una seconda Pompei, disegniamo le varie posizioni del Kamasutra sui muri della nostra città e invitiamo turisti da tutto il mondo! I Casoriani vogliono coprire le immagini oscene con i ritratti del papa e dei santi che si venerano nelle nostre chiese, ma questi sono falsi moralismi: io sono una cattolica cristiana, ma non una bigotta. Guardiamo al nostro passato per entrare nel futuro…”
Apriti cielo!
Hanno voglia di cancellare le province, accorpare i piccoli comuni, pensare alle macroregioni: l’Italia resta quella di Peppone e Don Camillo, il diavolo e l’acqua santa, vizi privati e pubbliche virtù, del si fa ma non si dice.
Ed ecco allora scoppiare la guerra santa, nel nome di Arcangelo Palmentieri meglio conosciuto come Beato Ludovico da Casoria (beatificato nel 1993), di Maria Luigia Velotti, “Serva di Dio e Monaca Santa” della congregazione religiosa le “Adoratrici della croce”; di Maria Cristina Brando fondatrice delle “Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato” beatificata nel 2003 e di Santa Giulia Salzano delle “Catechiste del Sacro Cuore” santificata nel 2010 da Benedetto XVI: una parte di Casoria rivendica di essere paese di Santi, e chi se ne frega di poeti e di navigatori, e via allora al grande esorcismo, la scomunica contro giunta e Consiglio Comunale a maggioranza di centro sinistra. Ormai si è superato ogni limite, la “rivolta”, secondo alcuni, doveva scattare già un anno fa quando venne commesso il peccato mortale di approvare il registro delle Unioni Civili su proposta, inutile dirlo, sempre della scandalosa assessora.
Alessio Vallefuoco, in arte Alex Shot, è lo street artist di Afragola contattato per cambiare segno alla storiaccia made in Casoria, che ha creato uno squarcio nel senso etico comune. Obiettivo della “call”: trasformare l’accaduto in un’occasione di espressione artistica.
“Quello che è successo a Casoria – sottolinea Alex – lo prendo solo come uno sfogo da parte di ragazzini che hanno voluto esprimere qualcosa tramite l’arte del graffiti, anche perché mi è stato detto che era stato fatto per una delusione amorosa, ma questa è un altra storia. Se vogliono dipingere ,darò loro la possibilità di farlo con me come tramite. A tal proposito ho parlato col sindaco Carfora di Casoria per un progetto incentrato sulla pulizia di alcune aree della città. In questo modo, verrà data a chiunque voglia fare arte la possibilità di esprimersi”.