UpkPfA5XLjinVmpaixuHMc0siw1FCQDuV19twnGPAQ4=--matteo_renzi_ed_enrico_letta

Se il bonus è un flop…

di Eduardo Palumbo

Due bonus, due flop. Almeno è quello che sottolineano gli analisti. Uno di Letta ed uno Renzi, uno per uno non fa male a nessuno. Ma al Paese si. Le operazioni assunzione-giovani e incremento-consumi, non hanno dato i risultati sperati. Anzi. Sei miliardi o giù di lì al vento? Troppo presto per dirlo.  Ma andiamo con ordine.

letta-renzi_980x571

Letta, Renzi e la “campanella

Nel 2013 il governo Letta ha stanziato 794 milioni di euro per favorire l’occupazione giovanile. L’obiettivo era quello di permettere alle aziende di assumere nei piani in totale 100mila ragazzi tra i 18 e i 29 anni, ovviamente come forza lavoro in più e non al posto di altri lavoratori. E perché quest avvenisse, le aziende venivano agevolate  perché non avrebbero pagato i contributi per 18 mesi. Inoltre il lavoratore otteneva un bonus pari a un terzo della retribuzione fino a un tetto di 650 euro e per un massimo di 18 mesi o 12 se il contratto a termine veniva trasformato in un contratto a tempo indeterminato.

untitled

Come è andata finire? I dati dell’Inps parlano chiaro, maledettamente chiaro. Nel primo anno ci sono state grazie al bonus solo 22.124 assunzioni. Le domande arrivate in totale sono state 28.066, ma 5.499 sono scadute. Per ora sono stati dunque spesi meno di 160 milioni di euro. E le domande vanno scomparendo.  Che cosa non ha funzionato? Le aziende non hanno ritenuto in definitiva il taglio dei allettante.  Meglio ricorrere a forme alternative come i lavoratori a partita Iva che si pagano i contributi e tutte le tasse da soli.

Bonus-80-euro-come-richiederlo-e-a-chi-spetta

E gli 80 euro (5 miliardi di bonus Irpef) che dovevano servire per consentire un incremento dei consumi, quante volte abbiamo sentito ridire, “una pizza in più con moglie e figli…” e così via. Bene, anzi male: secondo le statistiche rilasciate dalla grande distribuzione il mese di giugno non ha fatto rilevare alcun aumento, neanche piccolo, niente di niente. Esselunga, Mc Donald e Coop, ad esempio,  hanno denunciato  un giugno contenuto, contenutissimo nelle spese. E sappiamo bene di che cosa stiamo parlando in Campania dove   i consumi hanno avuto un crollo verticale con un crollo che ha portato il livello medio del 2013 (11.307 euro a testa) ben al di sotto di quello del 1995 (11.887 euro).

imagesCAJEKDO3

E’ presto per trarre indicazioni definitive. E’ indubbio. C’è chi sostiene che le scadenze fiscali avrebbero indotto all’ennesimo risparmio. Senza contare la disoccupazione in aumento.  Secondo qualcun altro la “colpa” sarebbe dei Mondiali di calcio che terrebbero la gente a casa, lontana da negozi e ristoranti. Una cosa comunque è certa ed indiscutibile: i famosi ed osannati 80 euro non hanno rimesso in circolo l’economia italiana.

 

 

 

 

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore