La rabbia delle divise   
 Come e perché si è arrivati al clamoroso sciopero di esercito, polizia, carabinieri e vigili del fuoco         
di Mimmo Carratelli

La rabbia delle divise

di Franco Meda

Festeggiano dalle parti della Sanità, questa volta all’aperto. E non sottoterra. Le cose ultimamente si erano messe al peggio per la “banda del buco”. Nella città sommersa ultimamente le cose si erano complicate. C’era molto “traffico”.

Oltre ai ladri si trovavano i carabinieri dei nuclei subacquei, di quelli che ti vengono a pigliare sin dentro le fogne. Ma ora non ci sono più soldi. La spending review non l’ha ancora vista nessuno, eppure in alcuni campi la mannaia del governo giù si è fatta sentire, e come se sé fatta sentire.

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Carabinieri subacquei

I nuclei dei carabinieri subacquei sono stati ridotti a tre in tutta Italia. Ed a Napoli è stato eliminato del tutto. Via libera nella città sotterranea. Sarà tutto più facile. E non va meglio per i Carabinieri che lavorano nelle località costiere: è stato deciso di chiudere i battenti al 50 per cento dei siti di presidio marino, mettendo in disarmo la metà dei natanti: in pratica rimangono attive solo le motovedette d’altura per le esigenze delle isole minori e delle operazioni che riguardano gli sbarchi di immigrati.  .

Il mondo degli uomini in divisa è in ginocchio. I militari di Esercito, Aeronautica e Marina, tutti statali e tutti con gli stipendi “congelati” dal 2010. Le carriere avanzano ma i soldi restano gli stessi. Ormai è prassi che ufficiali, sottufficiali e truppa vengano pagati con lo stipendio di uno o due gradi precedenti. C’è chi si paga di tasca propria i corsi formazione, come gli istruttori ginnici che fanno “capriole” per svolgere il proprio lavoro.

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Sfilata di militari

 

Ma non sono casi isolati. Come il caso di quei militari responsabili di corsi di formazione in scuole militari hanno organizzato una colletta per permettere agli allievi di seguire unna normale attività di training, le cui spese per vitto e alloggio non sarebbero state altrimenti coperte dall’Amministrazione statale. O come coloro che acquistano personalmente le divise  per potersi vestire dignitosamente, perché non arrivano uniformi nuove da sostituire con quelle usurate. O come quegli altri che smettono la divisa e si mettono a fare muratori ed imbianchini per la manutenzione delle caserme. non ci sono fondi per appaltare la manutenzione degli edifici a personale esterno specializzato. Ed allora che si fa? Corsi di formazione professionali, nascono i nuclei di manutenzione edile (Nme) il personale interno viene  riqualificato, da soldati a muratori. Ma non solo. Ci sono anche gli Nma, i soldati trasformati in meccanici. Così è se vi pare.

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Poliziotti ad una manifestazione

E se malauguratamente si verifica un incidente di  lavoro? Se un militare rimane vittima di un infortunio che non gli permette di lavorare? scatta l’aspettativa e lo stipendio viene ridotto. E se le cure sono costose, più di una volta è capitato che i suoi colleghi abbiano organizzato collette ed eventi benefici per raccogliere fondi per pagare le spese e aiutare la famiglia.

Indossare un’uniforme è sempre più una missione. Ma ora davanti all’ennesimo blocco degli stipendi i lavoratori statali con una divisa, hanno detto basta. E clamorosamente. “Per la prima volta – dice la Consulta sulla sicurezza- nella storia della nostra Repubblica siamo costretti, verificata la totale chiusura del governo, ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, a dichiarare lo sciopero generale. Il governo ha tradito il personale in uniforme”.

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Se ci sarà, sarà la prima volta. Ma questa volta la misura sembra essere colma. I sindacati di Polizia, di polizia penitenziaria, corpo forestale, vigili del fuoco e, soprattutto, anche il Cocer interforze, ovvero i militari (che per definizione sono gli unici che non potrebbero scioperare) sono decisi ad andare sino in fondo. “Lo Stato ci chiede sempre di più e ci dà sempre di meno..”

E Renzi? Ha annunciato che riceverà personalmente gli uomini in divisa ma ha ribadito “non accetterò ricatti”. Il Presidente del Consiglio ha anche voluto sottolineare però che “siamo l’unico Paese che ha cinque forze di polizia  e che stiamo tocchiamo lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno. E’ un momento di crisi per tutti e personalmente ritengo che fare sciopero perché non ti danno l’aumento quando ci sono milioni di disoccupati è ingiusto”.

 

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