di Giovanni Pasàn
La liberazione parte da Bologna, la rossa. E parte in un clima di guerra, fra incendi, attentati, e sabotatori. Scontri con la polizia. Interrotte alcune linee ferroviarie, bloccate alcune strada. Un incendio ha interessato alcuni cavi elettrici interrati nella sottostazione elettrica in zona Santa Viola, alle porte del nodo ferroviario di Bologna. Poco distante è stata trovata la scritta tracciata a terra con vernice rossa: “8-11, sabotare un mondo di razzisti e di frontiere”. E’ la solita democrazia dimezzata degli antagonisti e dei centri sociali.
Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, tutti insieme appassionatamente per mandare casa Renzi. Anzi per liberarsi da Renzi. Tutti contro Matteo, il premier-segretario. Tutti con Matteo, il vecchio capitano Teo, il leader con la felpa e la ruspa che ha rilanciato la Lega portandola dal 4 al 15 per cento. Insieme Salvini, Berlusconi e la Meloni, quello che il centro destra può offrire oggi, facce nuove e tanta irruenta voglia di riscatto più il vecchio leader, il grande federatore.
Sembra di essere ritornati di colpo a poco più di venti anni fa, quel 1994 che vide compiersi una operazione quasi impossibile, l’aggregazione intorno a Forza Italia di un progetto contro la sinistra alla quale Tangentopoli aveva consegnato l’Italia. Sono cambiate tante cose, sono cambiati i rapporti di forza, ma l’aria che si respira sembra essere la stessa. Sembra una di quelle riunioni dei vecchi compagni di scuola, dove si mischiano vecchi e nuovi. Inutile dirlo, al centro di questo nuovo progetto, c’è sempre lui Silvio Berlusconi.
“Sono felice oggi di essere qui con gli amici degli ultimi 30 anni e i nuovi compagni del centro destra” Berlusconi ricorda gli uomini dei suoi governi, Bossi, Maroni, Zaia, Calderoli e poi incorona i leader di un nuovo centrodestra, la nuova alleanza che “porterà il centro destra sopra il 40 per cento”.
A cominciare da Matteo Salvini, “l’uomo che consente a noi del centro destra di guardare al futuro con ottimismo… Combattendo insieme vinceremo le elezioni perché con Matteo, Giorgia e Silvio non ce ne sarà più per nessuno” . “ Vinceremo –incalza il leader di Forza Italia – contro Renzi, un signore mai eletto che governa il Paese solo con il voto di un cittadino su sei ma cambia in suo favore la legge elettorale e ha l’ardire di cambiare la Costituzione”
Ripartire tutti insieme. Guardare avanti. Matteo Salvini ha incentrato il suo intervento soprattutto al futuro.. “Siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata. La leadership la scelgono i cittadini, non un palco, un microfono o una piazza. Vogliamo parlare di lavoro, futuro, giovani, di liberare le energie che in Italia ci sono e che invece sono tenute fra le grinfie della burocrazia, dall’eccesso di pressione fiscale”. Passo dopo passo. Ed il primo passo, ovviamente sono le prossimi amministrative di primavera. Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, l’obiettivo imperante è di andare alle urne con candidati unici. Non sarà facile. Ma è l’unica strada concreta percorribile.