di Ernesto Santovito
Settebello. Legittimo e reale. Settimo successo consecutivo dell’armata di Higuain. Ma la Juve non molla, resta aggrappata, inesorabile. I campioni d’Italia di Allegri fanno tredici, anche se soltanto su autorete, e battono ogni record della storia bianconera. E’ un lungo estenuante duello
L’armata di Sarri espugna l’Olimpico contro una Lazio ridimensionata dalle numerose assenze che si ritrova al tappeto dopo neanche mezzora, due gol in appena quattro minuti. Higuain sigla il ventitreesimo gol in altrettante partite, una media mostruosa.
Domenica aveva inopinatamente segnato di testa, di certo non un suo colpo forte, con la Lazio mette la firma addirittura di petto, se non proprio di pancia, un rimpallo da biliardo, un colpo fortunato.
Neanche il tempo di riordinare le idee pe i biancocelesti di Pioli che arriva il kappaò. Radiocomandato lancio di Insigne che smarca Callejon davanti a Marchetti, deliziosa “pallonetto” e la partita è praticamente chiusa con un’ora di anticipo. Dopo un lungo digiuno per il “maratoneta” della fascia quarto gol in tre partite.
La partita sospesa per quasi quattro minuti per inqualificabili, cori razzisti nei confronti di Koulibaly. Già una volta era successo nel campionato italiano, sempre a Roma, per cori contro Balottelli. Domenica prossima il calendario offre un turno di transizione, un testa-coda, avrebbero scritto una volte. Il Napoli affronterà il tenace Carpi in casa, la Juve andrà in Ciociaria a casa del Frosinone.
A fine gara esploriamo le sensazioni dei due allenatori. Scuro in volto Allegri, continuano gli infortuni (grave infortunio a Caceres), l’espulsione di Zaza. Il record di vittorie non restituisce buon umore al tecnico corteggiato dal Chelsea. “Una vittoria “sporca” ma importante. Per la Juve a Genova non è mai facile. E dopo tante vittorie ci sta anche un calo di tensione. Morata? Si alla sostituzione era molto arrabbiato. Ma vi assicuro che ero molto più arrabbiato io per la sua prestazione…”
Sarri dal canto suo, naturalmente, contento per il risultato finale. Un po’ meno per la prestazione della squadra, soprattutto nel secondo tempo. ”Non siamo una squadra capace di gestire le partite: e quindi dobbiamo evitare di farlo.” Sulla polemica in settimana del fatturato il tecnico del Napoli non arretra di un passo. “Io ho parlato di numeri, non di opinioni. I soldi non sono determinati ma, come nella vita, possono servire. Questo non vuol dire che non si possono avere buoni risultati spendendo meno.”