di Emiddio Novi
Obama bisex, frequentatore a Chicago di un club esclusivo gay e l’assassinio nel 2007 di un suo presunto amante sono due delle notizie che avrebbero scatenato la campagna contro le fake news, le false notizie che starebbero alluvionando la rete.
Barack Obama
Di Obama si sapeva che la sua presunta carriera universitaria era, questa si, una pura invenzione che faceva da schermo al suo vero lavoro di agitatore politico iperpagato con uno stipendio di oltre 300mila dollari nel 1999.
L’ex presidente afroamericano viene assunto a Chicago come direttore del Woods Fund.
Le pantere nere
Suo collega di ufficio e pari grado era l’ex terrorista William Ayers che aveva fondato una colonna armata, il Weathers Underground, che inquadrava ex simpatizzanti delle pantere nere, militanti comunisti e estremisti afroamericani convertitisi all’islamismo di Malcom X. Obama e l’ex terrorista Ayers attivavano campagne per la raccolta di fondi per il Partito democratico e per la Midwest Academy, la più antica organizzazione di comunità, di cittadini e di individui impegnati nelle lotte per il cambiamento sociale e progressista.
Proprio in quegli anni, tra il 1999 e il 2002, il futuro presidente americano entra in rapporti di amicizia e collaborazione con i ricchi finanziatori del partito democratico e delle sue organizzazioni fiancheggiatrici. Tra l’altro Obama si dava un gran da fare a organizzare chiese di afroamericani guidate da pastori di fiducia della sua organizzazione. Più che ascoltare sermoni il futuro presidente preferiva frequentare il club Men’s Country esclusivo e costosissimo ritrovo dei gay dei quartieri alti.
Gli faceva compagnia il futuro sindaco di Chicago Rahm Emanuel, che poi diventerà suo braccio destro alla Casa Bianca. Il 24 dicembre 2007 viene assassinato Donald Young, un giovane gay corista della Trinity United Church of Christ.
Donald Young
La sua fu una vera e propria esecuzione, portata a termine da un gruppo di fuoco di freddi e professionali Killer. La madre del giovane interrogata dalla polizia disse che il figlio aveva avuto un lunga relazione con Obama e che non si era mai rassegnato alla rottura.
La donna sosteneva che suo figlio era stato eliminato proprio per cancellare una traccia del passato dell’uomo che proprio in quei giorni quotidiani e televisioni accreditavano come futuro presidente degli Stati Uniti.
Larry Sinclair e Obama
Negli anni successivi ci furono anche altri testimoni che come Larry Sinclair affermarono di aver frequentato Obama e partecipato con lui a festini di sesso e cocaina. Ma sempre in ambienti dove si rischiava la vita a rompere il muro del silenzio. La grande stampa preferì ignorare questi aspetti della vita segreta del Presidente. Soltanto la frequentazione e l’amicizia con un ex terrorista riuscì e penetrare il muro del silenzio.
Wayne Madsen
Sul resto silenzio, totale. Anche se a raccogliere le notizie sulle nottate passate da Obama nelle saune e nelle piscine di uno dei club gay più costosi ed esclusivi degli Stati Uniti fu il giornalista Wayne Madsen, un cronista ritenuto affidabile e un segugio di razza nelle sue inchieste su politici e esponenti della grande finanza.
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