di Ernesto Santovito

Tutto è azzurro a Napoli. Anche la malinconia è azzurra scriveva Libero Bovio.
Ed ora che il sogno, quel sogno, è malamente bruciato, la città è malinconica e azzurra. Due volte in vantaggio, a Madrid come a Napoli, due volte non è bastato. In italiano esistono due parole, sonno e sogno, ma il napoletano, come osservò acutamente Erri De Luca, ne porta una sola, suonno. Il Napoli per due volte è andato in vantaggio con i suoi folletti (Insigne e Mertens) alimentando il grande sogno, ma poi lentamente  si è tutto trasformato in un grande suonno.

Come si fa a prendere due gol da calcio d’angolo Sarri dovrà prima poi dovrà spiegarlo, possibilmente senza debordare come spesso gli capita. Perché se vogliamo dirla tutta, lui che voleva far girare i coglioni a Cristiano Ronaldo , ha finito col farli girare ai tifosi del Napoli, prendendo due testate da Sergio Ramos, uno che di gol ne fa tanti, addirittura troppi per essere un difensore (in campionato 399 presenze, 51 gol, in Nazionale 140 presenze, 10 gol; nelle competizioni Uefa 98 presenze 11 gol, prima del San Paolo) e che non si capisce come sia stato possibile non dedicargli una marcatura speciale, un’attenzione particolare. Sarri se ne avrà voglia, forse un giorno spiegherà come sia stato possibile ignorare uno come Sergio Ramos da azione di calcio d’angolo. I sogni sono fatti per morire. Ma una cosa è morire, altra suicidarsi. E vale anche per i sogni. E’ finita esattamente come all’andata 3-1 per il Real. Sei a due la partita durata 180 minuti

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