di Carlo Paolo Visconti
In Italia si legge poco e si scrive molto. Per i libri con Internet molte cose sono mutate. Biblioteche universali e grandi vetrine per gli aspiranti scrittori.
Cominciamo con un piccolo quesito: chi conosce il significato della parola bokhylla? Non fatevi prendere dall’agitazione se non lo sapete, tranquillizzatevi è norvegese. Però recentemente bokhylla, che letteralmente vuol dire “libreria o scaffale dei libri”, è un termine molto di voga nel settore dell’editoria perché diventato sinonimo di libri on line gratis e disponibili per tutti. Si avete capito bene gratis e per tutti. E’ un progetto del governo norvegese, realizzato in accordo con l’associazione editori e autori, che prevede la consultazione on line gratuita di libri editi in norvegese, compresi libri ancora sotto copyright. Insomma tutto quello che si vuole dalla A alla Z, dal bestseller del momento al classico dei primi del Novecento, basta chiedere e … leggere.
Chiariamo subito un particolare non trascurabile, il progetto si fonda sul concetto di e-lending, cioè prestito virtuale che, di fatto, è una consultazione on line, non un download. Insomma si ha la lettura non il possesso. Una formula, badate bene, che ha visto un considerevole esborso da parte del governo Norvegese. Perché abbiamo parlato di bokhylla? Perché questa della lettura on line è certamente la strada del futuro. In Italia c’è qualcosa del genere, molti editori (GeMS compreso) hanno messo a disposizione delle biblioteche i propri ebook attraverso un meccanismo agevolato che ha permesso sino ad ora il “prestito” gratuito di circa trentamila ebook, finora. Certo non è la stessa cosa. Riprendiamo come parametro, ad esempio, la Norvegia un paese dove si legge molto e dove, ad esempio, le biblioteche comprano almeno 2000 copie di tutti i romanzi norvegesi.
Una bella differenza con l’Italia dove l’anno scorso soltanto il 46 per cento degli italiani ha letto almeno un libro. Un bilancio sconfortante se confrontato con l’82 per cento della Germania, al 70 della Francia o al il 61,4 della Spagna.
Il nostro è un Paese dove si legge poco ma si scrive molto. Chi non ha nel cassetto un romanzo, una poesia, una storia breve? E pubblicare in Italia, si sa, è una giungla fra case editrici che chiedono all’autore di comprarsi un numero di libri (in modo che a conti fatti le 1000 copie che di solito vengono stampate coprono le spese ed anche qualcosa in più). Per non parlare delle agenzie, laboratori di scrittura, e siti “fai da te”. Ed ecco allora che, nella nostra sezione Sfogliando, abbiamo deciso di aprire una vetrina per tutti. Chiunque abbia nel cassetto un romanzo, un elzeviro, una breve storia, una poesia, e voglia sottoporre la sua opera al giudizio della rete può mandare la sia opera a redazione@ilnapoletano.org. Due sole condizioni: deve essere un inedito e non deve superare le 10 mila battute (puoi inviarci anche il solo incipit.