Il passo Carrai di Renzi 
 La Procura di Firenze apre un fascicolo, perché Marco pagava l’affitto a Matteo?   
di Eduardo Palumbo

Il passo Carrai di Renzi

di Eduardo Palumbo

La Procura di Firenze ha aperto fascicolo sulla vicenda del contratto d’affitto dell’attico di via degli Alfani 8 dove dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio 2014 ha risieduto Renzi a Firenze a spese di Marco Carrai. L’obiettivo è quello di verificare se Carrai abbia ottenuto favori in cambio del pagamento dell’affitto. Ma chiè Marco Carrai?

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Renzi e Carrai

Non si vede, non si nota ma c’è sempre. Marco Carrai è l’ombra di Renzi. Qualcuno dice anche l’anima. E’ il passo Carraio del potere renziano. E’ l’uomo che sussurra a Renzi, il leader del retrobottega, il numero uno dei spin doctor: quando si spengono i riflettori, nel backstage trovi sempre, immancabilmente lui. Gli altri consiglieri del principe boy scout passano, seguono le mode e le tendenze, come Giuliano Da Empoli o Giorgio Gori; anche lo stesso Filippo Sensi l’uomo della comunicazione forgiato nelle fila della Margherita, già vicedirettore del quotidiano Europa e penna importante de La Lettura, supplemento del Corriere della Sera é un passo indietro: il vero consigliere del Principe boy scout è sempre lui, Marco, Marchino Carrai. Discreto, schivo, silenzioso è al fianco di Renzi in tutti gli appuntamenti davvero importanti. C’era quando andarono a confrontarsi con da Tony Blair, c’era quando Matteo andò ad accreditarsi con lo staff di Obama alla convention democratica di Charlotte del 2012, c’era quando tre mesi fa l’ex sindaco di Firenze volò a sorpresa a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel. Ed era a fianco di Renzi anche nelle consultazioni lampo fatte da Matteo per la formulazione del governo. Eppure non ricopre ruoli di rilievo nel Partito democratico, lui è lì perché deve essere lì, perché è sempre stato così.

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Marco Carrai

Carrai ama l’understatement, odia la ribalta, è addirittura allergico ai fotografi e alle interviste: si muove solo e soltanto nel segno inconfondibile del potere.

Luigi Bisignani, che comunque la si pensi è uno che nel ramo se ne intende, ha detto tempo fa. “Carrai è il vero unico uomo di fiducia di Renzi”. Insomma è quello che è sempre stato Gianni Letta per Berlusconi. Anzi qualcosa in più, perché Marchino tieni pure i cordoni della borsa renziana.

Matteo e Marco a metà degli anni Novanta cominciano a fare squadra insieme, con ruoli profondamente diversi. Uno è il centravanti di sfondamento, l’altro il regista, il tessitore di centrocampo. Nel Ppi e poi nella Margherita Renzi è il segretario, Carrai è il braccio organizzativo. Insieme definiscono le liste, le candidature, i convegni: Carrai introduce, Renzi conclude. Matteo fa i gol quelli che danno la popolarità.

Marchino, gli amici intimi lo chiamano così per il suo fisico esile, gracile (da adolescente ha trascorso ben otto anni in un letto d’ospedale) negli anni della presidenza della Provincia di Firenze è stato capo della segreteria di Renzi e consigliere della Florence Multimedia, la società di comunicazione che gli ha fatto da trampolino di lancio mediatico (secondo la Corte dei Conti anche a spese dei contribuenti fiorentini), poi responsabile della campagna elettorale, fondatore del think tank del renzismo, la “Fondazione Big Bang”, e consigliere comunale.

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Renzi e Carrai

Con Renzi alla guida di Firenze diventa poi consigliere del sindaco (a titolo gratuito), quindi amministratore delegato di Firenze Parcheggi, partecipata del Comune, in quota Monte Paschi di Siena, membro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che è azionista di Banca Intesa, regista della nomina alla presidenza di Jacopo Mazzei.

Siede nel consiglio d’amministrazione del Gabinetto Vieusseux, tra le più importanti istituzioni culturali cittadine, è presidente di Aeroporti Firenze, consigliere di Cki Srl, presidente di Cambridge Management Consulting Srl, direttore generale di Your Future Srl e socio di quest’ultima, della menzionata Cambridge, di D&C Srl, Panta Rei Srl, ItalianRoom Srl, Imedia Srl, Car.Im Srl e indirettamente anche di C&T Crossmedia Srl. Ma non solo: all’estero è socio di Wadi Ventures Management Company Sarl, società registrata in Lussemburgo comproprietaria di Wadi Ventures Sca, altro veicolo lussemburghese al quale Carrai partecipa come membro del Consiglio di sorveglianza, e a sua volta omonimo di un fondo di investimento israeliano lanciato da un suo socio.

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Bevilacqua, Renzi e Carrai

Col tempo e col crescere del potere la ragnatela d’influenza e amicizie di Marchino si è fatta sempre più vasta: il fratello Stefano Carrai si ritrova in società con l’ex presidente della Fiat Paolo Fresco nella società Chiantishire che tenta di mettere su un gigantesco piano di appartamenti, resort, beauty farm nella valle di Cintoia. Fresco è, insieme al finanziere di Algebris, Davide Serra, tra i primi finanziatori delle campagne per le primarie di Renzi. A raccogliere i fondi a nome della fondazione Big Bang c’è sempre, comunque, lui Marchino. Già perché chi ha a che fare con lui è cose se avesse a che fare direttamente con Renzi. Carrai allora è nel cda della scuola Holden di Alessandro Baricco e vicino alle poliedriche attività ed ai tanti interessi di Oscar Farinetti, due che il segretario del Pd avrebbe voluto nel suo governo.

Tra i soci di Carrai ci sono poi anche due persone vicinissime a Franco Bernabé,  un manager di Stato da sempre di primissima fascia, e cioè Chicco Testa, ex presidente dell’Enel da anni legato da amicizia e affari a Bernabé, suo socio in C&T Crossmedia e Marco Norberto Bernabé, figlio di Franco, che con il veicolo di famiglia FB Group ha investito in Cambridge Management Consulting, in YourFuture e nel fondo israeliano Wadi Ventures.

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Per non parlare poi della finanza cattolica. Marco Carrai appartiene a una famiglia profondamente cattolica, di quelle dove si va a messo la domenica, si programma almeno un viaggio all’anno a Lourdes. Anche se Renzi negli anni si è sempre più laicizzato, è sempre Carrai a tessere relazioni con il mondo cattolico, in modo trasversale alle congregazioni delle fede e quindi mantenendo buoni rapporti sia con Comunione e Liberazione che con l’Opus Dei. Marchino, oltre all’Azione cattolica, è da sempre vicino a alla Compagnia delle Opere, braccio economico di Comunione e Liberazione (che in Toscana ha avuto suo cugino Paolo tra i fondatori) e all’Opus Dei. Nessuno si è stupito più di tanto, in fondo, quando il Comune di Firenze decise di conferire la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, il papà di Eluana, e Carrai votò contro: “non per senso religioso, ma per laico senso delle istituzioni”.

Riflettori ovviamente accesi sulla galassia Renzi. Il consigliere comunale di Firenze di Sel Tommaso Grassi ha puntato, ad esempio, il dito sul noleggio dei tablet per le visite guidate nei musei comunali. Un servizio che con una procedura ristretta senza evidenza pubblica è stato affidato alla C&T Crossmedia controllata guarda caso dalla D&C di Marchino. Tra i soci della C&T compaiono “Francesco Neri, Presidente della Compagnia delle Opere della Toscana, e Chicco Testa”. Anche l’ex assessore che esternalizzò il servizio, Giuliano Da Empoli, dopo le dimissioni, ha acquistato quote della società.

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