Due a zero. Come all’andata. Primo gol in millimetrico fuorigioco. Come all’andata. Vendetta compita.
Il fuorigioco di Llorente
Il fuorigioco di Callejòn
Ventitré centimetri di felicità. La sfida infinita riparte dal novantesimo della partita di andata. Chi di centimetro ferisce, di centimetro perisce. E questa volta quanti sono? Si sussurra siano 23. Allora è più fuorigioco che questo che quello di Llorente (21 centimetri) della partita di andata. Siamo fuori di testa? No, signori cari, fuori di testa è il calcio italiano, con i suoi veleni e le sue miserie, dove le partite durano una intera stagione, dove le polemiche sono più dei gol. Vi ricordate per quanto tempo durò la polemica dell’incontro di andata (finito 2-0), dove ognuno aveva sua chiave di lettura del match, come succede sempre ormai nelle chiacchierate del dopopartita? “il gol di Llorente in fuorigioco ha falsato la partita …” tuonò Benitez sino all’infinito. Chissà questa volta Conte come reagirà.
La fotocopia è perfetta. Anche questa volta è finita 2-0 (il raddoppio è di Mertens). La maledizione del San Paolo nel terzo millennio continua. Sono quattordici anni che la Juve non vince al San Paolo.
Il Napoli che aveva segnato un solo gol nelle ultime quattro sfide di campionato contro la Juventus, questa volta ne fa due. La Juventus che andava a segno da 43 gare di fila, che era primato nel massimo campionato italiano, questa volta è restata tristemente a bocca asciutta. La Juve ha sentito molto l’assenza di Tevez, uno come l’Apache non si sostituisce facilmente.
Pogba e Inler
La partita è stata piacevole ma più dal punto di vista agonistico che spettacolare. E’ stato il miglior Napoli degli ultimi tempi, ma di certo non è stata la miglior Juve della stagione. La Juve stenta nel periodo, questo lo sanno tutti. Bergomi ha parlato di spettacolo, qualcun altro ha parlato di risposta italiana al Clasico ( Real Madrid- Barcellona 3-4), ma sembra, onestamente, un pesce d’aprile anticipato.
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