di Eugenio Santovito
Paolo Gentiloni è il nuovo ministro degli Esteri del governo Renzi. Ex ministro delle Comunicazioni dell’ultimo governo Prodi, membro della Commissione esteri della Camera, Presidente della sezione Italia-Stati Uniti dell’Unione Interparlamentare è stato il jolly pescato dal mazzo all’ultimo momento. Gentiloni è il primo ministro Pd di questo governo ad essere stato ministro anche in un’altra legislatura
Doveva essere donna. Ma Quelle che andavano bene a Napolitano non andavano bene a Renzi. Doveva essere uno esperto, perché il panorama mondiale è un fronte esplosivo, ma quelli che andavano bene a Napolitanto non andavano bene a Renzi. La logica voleva ci si indirizzasse verso l’attuale viceministro Lapo Pistelli, ma sarebbe stato troppo facile. Ma, si sa, Renzi è la bestia nera di Pistelli 8lo sconfisse alla primarie del centro sinistra per il sindaco di Firenze) e non nutra per lui molta riconoscenza (fu negli anni novanta portaborse dello stesso Pistelli). Su una cosa presidente della Repubblica e presidente del Consiglio erano d’accordo, bisognava fare presto. La Mogherini si era congedata, salutando più o meno tutti, prima di cominciare la sua nuova avventura in Europa. Nella ruota della fortuna della Farnesina si sono avvicendati i nomi di Lapo Pistelli, Marina Sereni, Marta Dassù, Elisabetta Belloni, Lia Quartapelle ed Emma Bonino.Tutte nomination che non andavano per bene per questo o per quello. Ed allora se la donna non c’era, e l’esperto in politica estera gradito nemmeno, perché non prendere il primo amico degli amici rimasto fuori dal giro?
E così Paolo Gentiloni è il nuovo ministro degli Esteri del governo Renzi. Gentiloni, ex ministro delle Comunicazioni dell’ultimo governo Prodi, membro della Commissione esteri della Camera, Presidente della sezione Italia-Stati Uniti dell’Unione Interparlamentare è stato il jolly pescato dal mazzo all’ultimo momento. Gentiloni è il primo ministro Pd di questo governo ad essere stato ministro anche in un’altra legislatura. Ed è anche lui, come molti altri (Giachetti, Sensi, Lotti, De Angelis) un ex rutelliano. Gentiloni è stato il portavoce di Rutelli.
Che casa cambia politicamente per la politica della Farnesina? Abbastanza, non c’è dubbio. La Mogherini ricalcava una cultura tipica dei Ds quella di intendere cioè la politica estera come sostanziale equidistanza, sia con Israele e la Palestina, sia con l’America e la Russia. Con Gentiloni, invece, la Farnesina torna a essere molto più americana e molto più filo israeliana. Staremo a vedere