di Alberto Toro
Come una partita a scacchi. Una mossa dopo l’altra. Il destino della mai nata Europa si gioca sul filo delle strategie. Ma la sensazione è che, comunque vada, non ci sarà uno scacco matto. Perderanno tutti. Si va al referendum. Poi se ne parla…
Proposta e controproposta fra l’Ue la Grecia, le trattative sono frenetiche sull’asse Atene-Berlino-Bruxelles nel giorno in cui scade il secondo programma di aiuti delle Troika.
Tsipras e Merkel
Il premier Alexis Tsipras ha risposto all’offerta last minute che gli è stata recapitata in mattinata dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker inviando un’ulteriore controproposta che prevede un piano di salvataggio di due anni gestito dal nuovo fondo salva Stati (Esm), una ristrutturazione del debito, Iva più bassa (al 13 per cento ) per gli alberghi e le strutture turistiche anziché al 23 come richiesto dall’Union europea.
Ma c’è chi degli scacchi se ne frega e mette le cose in chiaro. Nessuna risoluzione della crisi greca prima del referendum del 5 luglio prossimo. “Berlino non prenderà in considerazione – ha detto Angela Merkel – l’ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia, come proposto da Atene, prima dell’esito del referendum di domenica prossima. Aspettiamo il voto del popoli greco”.
Intanto la Grecia tecnicamente è in default: è scaduta infatti la rata del prestito da 1,6 miliardi che il Paese ellenico doveva rimborsare al Fondo Monetario Internazionale.
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