di Eduardo Palumbo
Ventisei coltellate al loro sindaco. Farsa Capitale vive l’ultimo capitolo, Roma colpita e affondata. Non hanno voluto commissariare la Capitale per evitare lo sputtanamento nell’anno del Giubileo, sono riusciti a fare di peggio. Conferma, fiducia, rilancio, scontrini, sfiducia, dimissioni, ritiro delle dimissioni, dimissioni in blocco. Olè. Ecco il Commissario. Chi aveva a cuore la reputazione di Roma è servito. Peggio di così neanche Nerone. Complimenti. Come al gioco dell’oca. Si torna al punto di partenza. Ricorsi storici. Le oche del Campidoglio.
Roma capoccia. Le 26 firme di dimissioni sono dei 19 consiglieri del Pd; 2 consiglieri della lista Marchini (compreso lo stesso Alfio Marchini); 2 consiglieri fittiani; 1 consigliere di Ncd; 1 consigliere di Centro Democratico; la consigliera Svetlana Celli, eletta nella Lista civica di Marino. Queste dimissioni in blocco faranno scattare automaticamente la decadenza di sindaco e intero consiglio, con conseguente commissariamento disposto dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli.
Farsa Capitale in mattinata aveva visto l’ennesimo capitolo. La tentazione era troppo forte e Ignavio Marino ancora una volta non ha resistito. Ed ha tirato in ballo Allende. “Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato. E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di migliaia di Cileni, non potrà essere estirpato completamente. Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli”.
Dopo Che Guevara Marino non ha esitato a evocare Allende, vite parallele, a Napoli dicono ridendo e pazziando, anche Marino marxsista, forze occulte hanno interrotto la marcia del sindaco verso “il socialismo nella libertà”.. Resta da appurare come Salvador Guillermo Allende Gossens se la cavava con le note spese. Ah, Marino è indagato per peculato dalla Procura di Roma. S’era dimenticato di dirlo…
Dopo le ventisei firme Marino ha fatto sentire la sua voce. “Hanno preferito andare da un notaio anziché confrontarsi in Consiglio Comunale davanti alla città. Ventisei coltellate, un mandante. Renzi è da un anno che non parla con me…”