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Draghi populisti

di Emiddio Novi

La Bce pagherà le banche che presteranno soldi alle imprese. Comprerà 80 miliardi di titoli di Stato al mese e persino le obbligazioni di grandi imprese che hanno bisogno di capitali per investire, innovare e rilanciare la produzione. La Bce stampa denaro e lo distribuisce alle banche anche per far riprendere i consumi

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Mario Draghi

Ma il credito al consumo persiste a tassi usurai, tanto da sfiorare con le carte di credito revolving il 17 per cento. È così le politiche monetariste mostrano il loro limite. Si esauriscono in un ulteriore finanziamento alle banche che hanno un solo obiettivo: tutti, maledetti e subito i profitti guadagnati con i soldi presi in prestito dalla Bce a interessi sottozero. Per i risparmiatori, quelli che investivano in titoli di Stato, per non correre rischi è invece una catastrofe.

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Emiddio Novi

La Borsa è un rischio. Tanto più che ora è gestita da sofisticatissimi e costosissimi computer. Le obbligazioni bancarie sono da evitare perché in caso di difficoltà della banca che le ha emesse ora si corrono gli stessi rischi degli azionisti. I tedeschi sono furenti, le politiche della Bce questa volta non li favoriscono.

Negli anni scorsi grazie all’arma dello spread impugnata dalla speculazione turbofinanziaria hanno realizzato profitti per centinaia di miliardi di euro. Lo spread, com’è, noto, misura la differenza tra due tassi d interesse. In genere ci si riferiva ai Btp decennali rapportati con i Bund tedeschi. In tutti questi anni gli investitori preferivano i Bund tedeschi che pagavano meno interessi ma erano affidabili. Mentre Paesi come l’Italia presi di mira dalla speculazione nel 2011 vedevano lo spread salire a 556 punti e gli interessi sui Btp a 10 anni al 7,11 per cento. Ora. Con gli interessi a zero i Btp a dieci anni pagano un modestissimo interesse dell’1,34 per cento.

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Draghi e l’euro

Le politiche della Bce favoriscono i Paesi come l’Italia svantaggiati dalla speculazione e penalizzano i tedeschi che nei prossimi anni perderanno 224 miliardi di rendita da interessi. I tedeschi sostengono che per loro la Bce sta attuando una politica catastrofica che avvantaggia le economie del Sud Europa. Ma la verità è ben altra.

Negli ultimi 8 anni le politiche monetarie dell’Europa hanno avvantaggiato soprattutto la Germania, le banche e i risparmiatori tedeschi. La ribellione anti Merkell che è dilagata in Europa dalla Finlandia alla Grecia ha convinto un uomo come Draghi, legato alla Goldman Sachs, che la vecchia politica che favoriva la Germania, avamposto europeo della turbofinanza, non poteva reggere a lungo.

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Salvini, Farage, Le Pen e Wilders

La rivolta populista dilagava dovunque. dalla ricca Danimarca al Portogallo. I movimenti arancione come la greca Syriza e l’taliano M5 Stelle rischiavano di essere travolti dal nazionalismo populista ed ecco la svolta della Bce. Il campanello d’allarme è suonato in Francia, Germania e Polonia. La vittoria della Le Pen nelle amministrative con il suo Fronte Nazionale primo partito, il blocco Lega-Fratelli d’Italia al 20 per cento in Italia, la vittoria dei Nazionalisti in Polonia hanno convinto la direzione strategica della turbofinanza, riunita nel borea della Goldman, alla svolta della Bce. E poi dicono che il populismo è ininfluente

 

 

 

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