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La scienza, la spiaggia, la ièlla

di Paolo Isotta

Renzi ha annunciato che la colmata venefica verrà rimossa e la spiaggia tornerà a essere una spiaggia. Inoltre, il piano diffuso in questi giorni reca significativamente assai diminuito il numero degli edifici, dapprima previsti nella ricostruzione, a vantaggio del verde. E la “Città della Scienza” è, sacrosantamente, in altro luogo: arretrata dalla linea di costa. Ma poi…

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Il 4 marzo è il giorno in cui nel 1678 nacque Antonio Vivaldi. Questa data sacra da taluni, certo non da tutti, a Napoli è considerata luttuosa. Il 4 marzo 2013 un incendio di origine dolosa, scaturito da circostanze oscure e mai chiarite, distrusse la “Città della Scienza”. Si tratta di un complesso di edifici facente parte di un progetto di carattere divulgativo sul valore del quale non ho la competenza per entrare.

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Il rogo di Città della Scienza

Il punto è la sua ricostruzione. La “Città della Scienza” era posta sull’arenile di Bagnoli. Come tutti sanno il presidente del Consiglio Renzi, dopo lunga incertezza, ha nominato un commissario governativo per la bonifica dell’area ex Italsider la quale, attualmente, è uno dei massimi scandali ambientali italiani.

E, con due visite sui luoghi, ha manifestato un forte impegno per la ricostruzione della porta dei Campi Flegrei, uno dei luoghi più belli del mondo; e dei più sacri: nei Campi Flegrei, le Italiae fugientis orae, i fuggenti liti d’ Italia (Eneide, lib. VI ), sbarcano Enea e San Paolo.

Il “soggetto attuatore” della bonifica è l’agenzia “Invitalia”. Il suo amministratore delegato ha promesso che la colmata venefica verrà rimossa e la spiaggia tornerà a essere una spiaggia. Inoltre, il piano diffuso in questi giorni reca significativamente assai diminuito il numero degli edifici, dapprima previsti nella ricostruzione, a vantaggio del verde. E la “Città della Scienza” è, sacrosantamente, in altro luogo: arretrata dalla linea di costa.

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Vincenzo Lipardi

Ma sabato il Corriere del Mezzogiorno in un articolo sulla questione scriveva: “Nella struttura di Coroglio (ossia la fondazione “Idis”, che gestisce il “Museo della Scienza), però, la questione non è stata neppure presa in considerazione. Dice l’amministratore della fondazione Idis, Vincenzo Lipardi: “Non ho visto la slide di Invitalia (…) Per quanto ci riguarda non posso che confermare che il nuovo Science Centre verrà inaugurato il 4 marzo 2018 (…). Sarà realizzato nell’area dove sorgeva“.

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Con arroganza si esprime la volontà di ricreare un mostro ecologico laddove da parte governativa si è manifestato un significativo rinsavimento rispetto a un accordo di programma dell’agosto 2014 che consentiva la ricostruzione nel luogo precedente. E qui va detto che l’incendio, quali che ne fossero le cause, fu provvidenziale ai fini del bene comune.

“Italia nostra” si oppone con tutte le forze alla ricostruzione dello “Science Centre” (ogni qual volta una cosa in Italia viene chiamata in inglese io vedo la mano del Cretino) nel pristino luogo. E cita una poderosa messe legislativa che mostra che se la ricostruzione avvenisse in situ si violerebbe la legge e anche la volontà popolare, la quale a favore del paesaggio si è espressa.

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Andiamo dall’art. 1 comma 14 della legge 582 del 1996 al decreto del ministero dei Beni culturali del 6 agosto 1999 alla previsione del Piano regolatore (approvata dal Consiglio comunale il 29 dicembre 1997) di liberare la linea di costa, etc., fino alla proposta di delibera di iniziativa popolare, accolta dal Consiglio comunale il 25 settembre 2012, per la spiaggia libera da ogni costruzione, da Nisida a Pozzuoli, e lasciata al gratuito e libero godimento dei cittadini: proposta che raccolse 14.000 firme, fra le quali quella di chi scrive.

Ho trovato un motivo per elogiare Renzi. Sono certo che in questa circostanza non farà macchina indietro. Se lo facesse darebbe un colpo di piccone alla sua credibilità su di un tema che, egli stesso lo ammette, è d’importanza nazionale, giacché dalla ricostruzione di Napoli parte quella italiana. Per fortuna a sostenere la ricostruzione della “Città della Scienza” dov’era si è schierato un noto jettatore. Gli amici musicisti m’intendono.

 (Paolo Isotta, il Fatto Quotidiano)

 

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