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La rivincita. Eccoci frau Merkel

 di Adolfo Mollichelli

 Fuera! L’Italia batte la Spagna bicampione uscente con i gol di Chiellini e di Pellè – entrambi al settimo sigillo in azzurro – ed ora va incontro alla Germania campione del mondo nei quarti degli Europei di Francia. Immaginiamo un doppio Twitter di Renzi: il primo di felicitazioni per Conte ed i suoi ragazzi per aver battuto la squadra degli hidalgos campioni di tutto, l’altro alla Merkel magari di minaccia : cara Angela, basta con la politica dell’austerità altrimenti ci vendicheremo sul campo!

Brutti, cattivi, sporchi, bastardi. E vincenti. Azzurri da sogno. Annichilita la Spagna che non battevamo in una competizione internazionale da 22 anni, dal doppio Baggio (Dino e Roberto) nell’infuocato catino del Foxboro Stadium di Boston, mondiali americani. Forse, abbiamo messo fine all’epoca d’oro dei maestri del tiqui taca cominciata otto anni fa.

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Merkel e Renzi

L’Italia di Conte vendica la Nazionale di Prandelli che nella finale di Kiev (Europei 2012) era stata umiliata (4-0) da una Spagna lontana da noi anni luce. De Gea, il portiere a luci rosse, ha limitato il passivo con almeno quattro interventi salvifici su Pellè, Parolo, Giaccherini, Eder.

Una paratona soltanto per Buffon, su tiro ravvicinato di Piqué nel convulso finale in cui gli spagnoli hanno tentato l’impossibile alla ricerca del pari. Le respinte del Gigi nazionale (non prende gol da 465 minuti) sulle conclusioni di Iniesta è ancora di Piqué sono state quisquilie, roba da ordinaria amministrazione.

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Il gol del 2-0 di Pellè

Importanti però per tenere gli spagnoli a distanza fino al sigillo della nostra sicurezza. Avviato da una sventagliata a cambiare fronte di Lorenzo il magnifico, cioè Insigne, per Darmian: cross del nostro “inglese”, goffa deviazione di Sergio Ramos e palla buona per la girata vincente di Pellè. Goduria al settimo cielo.

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Il gol del vantaggio azzurro di Chiellini

Insigne era entrato per Eder che aveva aperto le danze: stoccata su punizione dal limite (fallo di Piqué su Pellè), respinta di De Gea con fallo su Giaccherini, palla buona per Chiellini che deve solo spingerla dentro. Batti i pugni sul petto, Chiello!
Ha retto il muro difensivo, più linea Sigfrido che Maginot. Anzi, si è divertito. Altro che sigla la nostra BBBC che sta per Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Aveva ragione Alvaro Morata che in allenamento a Vinovo non voleva mai trovarsi di fronte quei quattro dell’Ave Maria. “Chiellini mi fa paura“, aveva confessato a Dybala il giovin signore della recompra madridista.

Round of 16 Italy vs Spain

Bonucci e Morata

Poverino Alvaruccio: tre volte neutralizzato da Bonucci, altre due volte da Barzagli e Chiellini. Robetta, da volponi navigati. Giù la testa, amico. E difatti Morata astro splendente si spegnerà in panchina, richiamato per Aduriz il basco.
Partita sublime dell’Italia che non consente agli spagnoli di prendere campo, di allargarlo alla ricerca dell’imbucata. Non c’è alcun varco, muro solidissimo, rinforzato dagli esterni nei momenti cruciali.

Don Andres, cioè Iniesta si sarà chiesto: ma da dove viene fuori questo Parolo, l’aria mi ha tolto! Linee di passaggio ostruite dal movimento combinato di tutti gli azzurri. Con Giaccherini sette polmoni che gironzolava come un moscerino fastidioso sul compassato Piqué per impedirgli un sereno avvio dell’azione. Con Eder a difendere e ad attaccare. Con De Rossi che fino a quando resterà in campo renderà cieco Fabregas. E De Sciglio? È tornato il ragazzo prodigio del vivaio milanista. Pochi minuti per Insigne per incidere sul gol del raddoppio, più importante del palo colpito contro l’Irlanda.

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Antonio Conte, il torero azzurro

Adolfo Mollichelli

Adolfo Mollichelli

Sarà poco simpatico, avrà pure il parrucchino, dirà anche frasi “agghiacciandi” ma Antonio Conte ha dimostrato, ancora una volta, di essere un tecnico tra i migliori al mondo. Ha già portato l’Italietta che si è trovato sull’uscita del convento (questo passa!) tra le prime otto d’Europa. E non è finita.

Cara Italia del calcio, vali più tu che l’Argentina dei funamboli perdenti. Pensiero dedicato ai “traditori” di casa nostra. Ed ora frau Merkel, a noi!

 

 

 

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