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I have a dream, America first

di Emiddio Novi

Trump conquista l’America con il suo discorso al Congresso.
L’ottanta per cento di quelli che lo hanno ascoltato ne ha condiviso il tono, i contenuti e soprattutto la missione che questo presidente nazionalista ha assegnato al Paese.
Trump ha chiamato il suo Paese, il suo popolo a pensare in grande, a non farsi dividere da quanti non hanno coraggio e fede. Gli americani devono ritrovare l’orgoglio di essere un popolo con un destino comune, con lo stesso sangue, creato dallo stesso Dio. L’America ha investito, speso miliardi oltre oceano, fuori dalle sue frontiere, dice Trump. Le famiglie americane per troppo tempo non hanno trovato nessuno disposte ad ascoltare. Poi la rivoluzione del 2016, e l’America si è affidata a chi la vuole ricostruire e farla di nuovo grande. 

Le parole di Trump hanno scolpito nella memoria e nel cuore del Paese. Un discorso che non ha dimenticato nessuno. Dai minatori, agli operai, ai Marines, ai veterani, agli eroi comuni di un Paese sano che difende i suoi interessi e non quelli della speculazione internazionale, del mondialismo che vuol distruggere identità, tradizioni, culture popolari.

  Emiddio Novi

Emiddio Novi

Trump ha dichiarato guerra alla droga, al crimine, alla sicurezza, all’immigrazione incontrollata che distrugge il Paese, lo debilita, lo riempie di criminali e nega un comune sentire. L’America, ha incalzato Trump, costruirà un muro per difendersi da quella che è una vera e propria invasione che sottrae ai cittadini, ai lavoratori, ai patrioti, le risorse che dovrebbero servire per far crescere il Paese.

Ed ecco il piano di grandiosi investimenti che Trump annuncia il suo Paese. L’esercito sarà modernizzato e reso efficiente. Gli Stati Uniti di Obama erano ridotti al punto che quella che era la più grande potenza del mondo poteva schierare immediatamente in linea soltanto 3 brigate. Poche migliaia di uomini.

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Donald Trump al Congresso

Ma sono gli oltre mille miliardi di investimenti in infrastrutture che creeranno lavoro. Gli Stati Uniti riapriranno le loro acciaierie, le loro miniere, le loro industrie.
Quarantatré  milioni di poveri, il debito pubblico raddoppiato negli ultimi otto anni, un Paese rassegnato, ripiegato su se stesso. il ceto medio ormai distrutto otterrà sgravi fiscali e occupazione buona, non lavori da cinque euro l’ora.
Il discorso ha conosciuto momenti di tensione emotiva unica quando Trump ha salutato il padre di un ragazzo assassinato da un clandestino criminale appartenente a una gang di sudamericani, di quelle che terrorizzano le periferie e i quartieri popolari.

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Ma una ovazione interminabile ha salutato la moglie di un eroe in divisa che Trump ha voluto onorare di fronte al congresso. Un marine morto in Yemen pochi giorni fa. La vedova era una figura che ha commosso tutti. Mentre era travolta da un uragano di applausi si avvertiva che pregava ed era orgogliosa del marito.
Trump ha creato così un rito, una cerimonia patriottica e nazionale che annuncia tempi nuovi. Quelli del rinnovamento dello spirito americano. Agli alleati l’America promette lealtà.

Ma loro dovranno impegnarsi a fare altrettanto. Il discorso è stato un discorso di pace. Niente minacce ultimative verso la Russia e tantomeno pretese di arroganti interventi destabilizzanti negli altri Paesi. L’America nuova sarà liberata dagli sprechi dell’Obamacare che ha difeso soprattutto gli interessi delle assicurazioni e dell’industria farmaceutica. I costi dei farmaci dovranno essere ridotti. Non ci si arricchisce sulla salute della gente.

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E poi rimane la centralità della lotta al terrorismo. Questa è un’altra missione che il Presidente affida al Paese. Il nazionalismo di Trump vuol ricostruire l’America comunitaria, che difende la famiglia tradizionale, restituire al Paese il senso religioso della vita, un Paese che difende la vita dei non nati e di quanti sono colpiti da malattie devastanti. Un Paese generoso, in cui le famiglie non si disgregano, in cui il nichilismo distruttore non trovi spazio. Per farlo bisognerà anche difendere l’agricoltura americana, il lavoro americano, il territorio americano. Bisognerà risanare le città devastate da un urbanesimo disumano, inconsulto, triste, violento.
Con Trump gli Stati Uniti conosceranno una guida politica sovranista che ha intenzione di riappropriarsi di quelli quote di potere rubate dal mondialismo, dalle grande finanza, dalle multinazionali. Questa è l’America contro cui protestano i mercenari di #Soros, #Obama e del crimine finanziario.  Con il discorso al congresso, Trump ha fatto capire che i mercenari troveranno pane per i loro denti.

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