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La guerra dei sei mesi

di Emiddio Novi

Donald Trump si è arreso al sistema. Dopo quattro mesi di feroce conflitto con i poteri forti, Trump ha preso atto che ormai la Casa Bianca era un fortino assediato da cui partivano ordini che nessuno ascoltava. Anzi per fargli capire che non contava nulla i senatori e i congressisti ( i deputati americani) si sono concessi due settimane di vacanze primaverili.

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Emiddio Novi

Sempre i parlamentari repubblicani si sono schierati con i servizi segreti che accusavano Trump di essere una sorta di agente della Russia di Putin eletto alla Casa Bianca. Le stesse modifiche all’Obamacare, la riforma sanitaria di Obama che tutelava gli interessi di assicurazioni e case farmaceutiche, sono state bloccate dal sabotaggio degli eletti repubblicani.

John McCain

John McCain

Per non parlare di esponenti storici del suo partito, come il senatore McCain, che tenne a battesimo l’Isis in Siria, che si sono collocati su posizioni omogenee all’opposizione democratica. Anche il capo della Fed Janet Yellen ha fatto la faccia feroce per conto della Banca centrale americana.

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Janet Yellen

Giornali, televisioni e militanza mercenaria stipendiata dalla grande finanza americana hanno creato un clima di isolamento della Casa Bianca nell’opinione pubblica.

Alla fine non poteva mancare la magistratura che si è schierata contro il presidente e ha bloccato le sue misure contro l’immigrazione clandestina e i controlli su quanti provengono dai Paesi islamici. In pratica Trump è stato immobilizzato. A questo punto la Goldman Sachs La direzione strategica della grande finanza, è intervenuta sul genero di Trump, il banchiere Jared Kushner, per far capire che il Presidente non aveva alternative all’accordo con le forze del sistema. O l’accordo o il lento suicidio politico e la fine di Nixon che fu cacciato dalla Casa Bianca dalle stesse forze che combattono Trump.

Steve Bannon

Steve Bannon

Naturalmente come primo passo verso la normalizzazione era ed è prevista la cacciata di Steve Bannon , lo stratega della vincente campagna elettorale e gran consigliere di Trump nei primi mesi di presidenza. Bannon è l’uomo di punta dello schieramento nazionalpopulista. Ridimensionato o cacciato lui, Trump rimarrebbe in balia dei vecchi poteri finanziari. È lo scenario che si sta verificando.

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Donald Trump

 

Trump ha ridimensionato Bannon, lo ha fatto uscire dal Consiglio per la sicurezza finito sotto il controllo di alti ufficiali intellettuali teorici della missione imperiale dell’America. Anche se poi lo ha autorizzato a partecipare ad alcune riunioni. Per ridimensionare Bannon Trump intervistato dal New York Post ha dichiarato: “Io sono il mio stratega”. Per poi definire Bannon in un intervista al Wall Street Journal: “Un ragazzo che lavora per me”. La rottura con Putin, l’attacco alla Siria, la riscoperta della Nato, la riconferma della Yellen al vertice della Fed fra un anno sono segnali della resa di Trump. Ha resistito quattro mesi. I suoi predecessori nemmeno 24 ore. Alla fine ha capitolato.

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