di Enrico Mentana
Non può diventare tutto pretesto per gli eterni scontri politici, con le solite granitiche certezze contrapposte. Sulla questione Ong-migranti leggo e ascolto professioni di fede insensate, accuse infamanti sparate nel mucchio che determinano reazioni uguali e contrarie.Certe difese pregiudiziali non hanno senso, in ogni sistema, ivi compreso quello dell’aiuto ai migranti, ci può essere chi lucra e chi specula: anzi, c’è senz’altro, dato che lo abbiamo già visto nelle pieghe di Mafia Capitale.
Ma dall’altra parte non si può arrivare a dire che chi salva le vite di persone che stanno affogando lo fa per soldi, o per far invadere l’Italia, o per farsi finanziare dai trafficanti, o per destabilizzare la nostra economia.
Dire che ora il problema sono le Ong è solo strumentale.
Buttare al macero l’esperienza umana e civile delle organizzazioni non governative – facendo di ogni erba un fascio – è degno di un paese che vuol perdere l’onore di sé.
Può darsi che passi e si imponga la logica del “lasciamoli affogare”, “rispediamoli tutti indietro” e così via, è possibile che chi la cavalcherà vinca anche per questo le elezioni.
Ma non fingiamo che sia quello che ci indicano i nostri valori, la nostra storia, la nostra cultura e quella costituzione che tutti abbracciano quando gli fa comodo