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Corna e bicorna, barriera anti Islam

“Fosse per me risponderei ai terroristi disegnando e mettendo delle barriere con la forma del dito medio di Cattelan”, replica Mimmo Paladino, pittore, scultore e incisore, tra i vertici della Transavanguardia e con opere esposte in alcuni dei principali musei del mondo come il Metropolitan Museum of Art (noto anche come “The Met”) di New York. “All’orrore si dovrebbe rispondere anche così, ricorrendo a molta ironia, qualcosa che gli estremisti di certo non capiscono”, spiega.love-cattelan

L’artista riconosce che i blocchi comparsi negli ultimi giorni anche nelle città italiane siano una misura in qualche modo inevitabile, “meglio se temporanea”, per difendersi da possibili attacchi. “Ma questo non vuol dire che dobbiamo subire in modo passivo la realtà: se proprio ce li devono imporre sfruttiamo a nostro vantaggio questi new jersey o pilomat, coloriamoli, rendiamoli delle opere d’ arte con le quali lanciare messaggi ai terroristi”.

Mimmo Paladino Specchi ustori, 2017

Mimmo Paladino

Meglio ancora, l’ idea di Paladino, è quella di ricorrere sì alle protezioni. “Ma queste devono anche essere esteticamente belle”. Soprattutto: “Richiamare gli elementi simbolici che caratterizzano la città in cui vengono installate”. Il corno nelle possibili barriere anti-terrorismo a Napoli, “da mettere su tutto il Lungomare”, per esempio. Le croci in quelle da mettere a difesa di Piazza San Pietro, cuore della Città del Vaticano. “Se Cattelan volesse, magari il dito medio in quelle pensate per Milano…”, sorride, ma non senza sottolineare un elemento di serietà.

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La Montagna del Sale di Paladino, Piazza del Plebiscito 1995

Paladino ci tiene a precisare più volte che – visto tutto quello che è successo negli ultimi tempi in Europa – non si può scampare a una nuova e diversa riconfigurazione dei centri abitati, “soprattutto quelli multiculturali”. Per questo ritiene che sarebbe una mossa davvero saggia quella di organizzare per ogni metropoli un tavolo congiunto – tra vertici istituzionali, architetti, urbanisti e artisti di ogni corrente – per elaborare insieme, “ognuno nel suo settore di competenza”, come rifare le città a prova di terrorista. “Ma senza mai rinunciare all’ironia”.

 (Corriere della Sera)

 

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