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Cresce il turismo enogastronomico
La pizza surclassa i musei

di Ornella Salvemini

C’è un turismo che non conosce giorni di crisi, è il turismo enogastronomico. Mangiare e bere: è questo il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy.

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Il turismo enogastronomico vale 24 miliardi di euro, un record mondiale. Soldi spesi da turisti nazionali e stranieri in pasti tra ristoranti, pizzerie, trattorie, agriturismi.
Una pizza, un buon piatto di pasta, insomma, non temono confronti. Sono di gran lunga (con il 35 per cento) in cima a ogni altro aspetto vacanziero, sono la prima cosa che cercano i turisti in Italia. Staccati dei sei punti percentuali ( 29 per cento) musei e mostre, poi lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento) e così via tutto il resto. Insomma, alloggi, intrattenimenti, arte, cultura non reggono statisticamente minimamente il confronto con la buona tavola.
E non è certo un record che nasce per caso. Sono ben 4698 le specialità alimentari italiane di qualità, secondo codici prestabiliti protratti nel tempo per almeno 25 anni. Ben 1438 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1304 verdure fresche e lavorate, 764 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 174 piatti composto o prodotti della gastronomia, 159 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 155 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Questi sono i dati che emergono da un’analisi della Coldiretti sul censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali delle Regioni nel 2013, aggiornato con la pubblicazione della tredicesima revisione sulla Gazzetta Ufficiale.

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Ma quali sono le Regioni regine dell’alimentazione Doc? Al primo posto spicca la Toscana, con 463, poi in classifica ci sono la Campania con 387 e il Lazio con 384.  A seguire si posizionano il Veneto (371), il  Piemonte con 341 prodotti seguito dall’Emilia Romagna con 307 specialità e dalla Liguria che può contare su 295 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Lombardia con 246, la Sicilia con 234, la Puglia con 232, la Sardegna con 181, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 153, le Marche con 150, l’Abruzzo con 147, la provincia autonoma di Trento con 109, quella di Bolzano con 92, la Basilicata con 77, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32.
Campania, finalmente, ai primissimi posti di una classifica per le eccellenze, per il fascino dei suoi sapori. E non è certamente un caso che solo pochi giorni fa è nato ”Eccellenze Campane”, il polo che vuole essere un laboratorio del gusto, delle tradizioni e dei sapori campani, un luogo della gastronomia innovativo, destinato alla produzione, alla commercializzazione e alla somministrazione dei prodotti agro-alimentari d’eccellenza.
Ben otto le aree di produzione presenti all’interno del centro del gusto che ha aperto i battenti in via Brin: panificio, birrificio, pastificio, caseificio, torrefazione, pasticceria, cioccolateria e gelateria, tutte accomunate dalla genuinità del prodotto. E sono 700 in totale i generi alimentari esposti nelle vetrine, tutti di origine garantita e certificata secondo la linea della trasparenza.

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