Perché Bettino andava annientato …   
Dopo il crollo del muro l’unità socialista era ad un passo. I miglioristi volevano lasciare il Pci  
di Carlo D'Amato

Perché Bettino
andava annientato …

di Carlo D’Amato *

Ho conosciuto Craxi nel 1976. Ero giovane e la mia adesione al Psi risaliva a circa un decennio. Avevo conosciuto e frequentato Pietro Nenni ,ed insieme ad alcuni giovani compagni, guidati da Luigi Buccico frequentato la piccola casa di Vindicio (Formia) dove Nenni si era ritirato per trascorrere una lunga e fastidiosa convalescenza conseguente ad un intervento agli occhi.

Gli chiesi di parlare di Bettino –eravamo all’indomani del Midas- e le sue parole che non ho mai dimenticato furono le seguenti ”lo hanno eletto Segretario del Partito, pensando di potersene liberare quanto prima. Ma se ne accorgeranno…non riusciranno a defenestrarlo”.

In effetti da una posizione di minoranza, in poco tempo la componente autonomista diventò maggioranza assoluta nel Psi, resistette solo una piccola minoranza che si richiamava a Riccardo Lombardi, l’altro Grande Vecchio del Socialismo Italiano. Craxi, il grande riformista, l’autore del progetto Socialista, in pochi mesi liberò il Psi dalle pastoie demartiniane, per affermare con forza le ragioni di un socialismo moderno e riformista in grado di guidare il processo di rinnovamento del Paese e di sconvolgere il duopolio Dc-Pci che aveva visto i democristiani alla guida del Governo e delle Istituzioni più rappresentative e i comunisti unici titolari di una finta opposizione politica. Merito e bisogno, la valorizzazione del Made in Italy, la necessità di affrontare la riforma della Costituzione, la fine della subalternità ai cosiddetti poteri forti, in uno con un disegno riformatore di ampia portata lo portarono alla guida del Governo e del Paese. Fu un vero e proprio rinascimento che costrinse i potentati democristiani ad accettare la fine della supremazia e i comunisti a mettere in discussione una posizione politica ormai superata dalla storia.

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Il crollo del muro di Berlino, in effetti seguendo il filo logico del pensiero di Nenni-Craxi, era già scritto. L’invasione dell’Ungheria, i moti cecoslovacchi, erano segnali forti della fine di un’ideologia comunista instaurata più con la forza delle armi che con quella della ragione. E i comunisti italiani? Berlinguer alzò la bandiera della Diversità del Pci per cercare di bloccare il suo partito ed evitare che il progetto craxiano dell’”Unità socialista” si potesse consolidare. Craxi mi confidò che molti appartenenti alla corrente migliorista erano pronti ad aderire e che lo sollecitavano a promuovere la loro fuoriuscita dal Pci.
Uomo delle Istituzioni con un profondo senso dello stato. Nessuna azione ,nessuna scelta era in dissonanza con il progetto. Fu questa la sua forza e per questo doveva essere abbattuto. L’aver elaborato un progetto complessivo per un Paese che aveva per anni vissuto nella palude democristiana, costituiva una vera rivoluzione pericolosa e, quindi, da soffocare.
La magistratura, seguendo una strategia che sembrava studiata a tavolino, fu il braccio armato di un conservatorismo catto-comunista, che cercava di arginare l’onda lunga socialista. Seguendo, con distacco, le vicende politiche attuali, mi sento di affermare che con la distruzione morale e fisica di Bettino Craxi l’Italia ha segnato una battuta d’arresto di circa trent’anni.

(* sindaco di Napoli dal 29 novembre 1984 al 22 ottobre 1986)

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14 pensieri su “Perché Bettino
andava annientato …

  1. Francesco Esposito

    Grazie Carletto,
    hai fatto una sintesi perfetta di un periodo storico .
    Non si tratta di mera nostalgia, condivido in pieno la tua chiosa:
    ” Seguendo, con distacco, le vicende politiche attuali, mi sento di affermare che con la distruzione morale e fisica di Bettino Craxi l’Italia ha segnato una battuta d’arresto di circa trent’anni.”

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  2. franco

    Grazie infinite. La storia ci darà ragione e Bettino srà sicuramente riabilitato.
    E’ stato un grande statista.

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  3. Antonio

    Si doveva processare tutto…..invece si è preferito individuare Craxi quale soluzione di tutti i problemi dell’Italia……poi il resto e’ sotto gli occhi di tutti….

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  4. michelangelo orsino

    Ho letto oggi l’articolo di D’Amato. Ho vissuto quel periodo storico anch’io da minuscolo “politico ” comunale democristiano e condivido in pieno il ragionamento di Carlo. Non posso che ribadire, come sempre ho detto, che Craxi è stato un grande statista e un grande politico sfortunato, E’ stato soprattutto un uomo onesto morto in esilio in terra straniera lasciato lì morire da coloro i quali si sono arricchiti alle sue spalle possenti. Saluto D’Amato, saluto Craxi nel mondo della verità ove tutti quanti -nessuno escluso- dovrà approdare.

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  5. giuseppe

    , ,si sta facendo ancora poco chissà quanti anni ancora ci vorranno, perché anche da parte di alcuni
    magistrati venga ammessa la congiura nei confronti di Craxi, senza parlare dei politici democristiani e comunisti e di alcuni gruppi industriali.

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  6. Angelo Quaranta

    Buonasera Carlo, con la caduta di Bettino, abbiamo assistito al crollo del sistema dei partiti tanto vituperato e odiato. A ben vedere col senno di poi, i partiti erano senza mezzi termini i garanti della informazione, i controllori dei propri amministratori impegnati negli enti locali e tenevano a bada il sistema delle Banche. Consentivano la carriera politica a chi ne aveva il merito, ed anche un giovane squattrinato, purché preparato poteva affacciarsi sul palco della politica, se aveva alle sue spalle l’esperienza della militanza in sezione. Da 25 anni quel palco è calcato da muratori e carpentieri arricchitisi alle spalle della PA, e mai come in queste ultime legislature, il livello culturale in Parlamento è basso … .

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  7. Giacomo Guglielmi

    Sintesi da condividere pienamente, oggi è talmente evidente il risultato di quella scelta che soltanto chi è intriso di odio e ipocrisia non vuole rendersene conto. Soltanto chi non ha mai avuto grandi e profondi ideali ha potutto permettere di eliminare chi aveva la forza e la capacita di sostenerli.

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  8. cesare sesti

    BBettino è stato eliminato dalla cia americana perche era troppo inteligente,avevano paura.Amava l’Italia e l’italiani e gli americani non si sentivano sicuri.Gli stanno bene i burattini attuali.

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  9. Vincenzo De Pompeis

    Caro Carlo,
    Innanzitutto mi inchino al mio maestro, la vita é davvero strana proprio ieri parlando della situazione italiana dicevo che purtroppo siamo rimasti fermi agli anni 90 tranne che per le novità informatiche americane l’Italia non é progredita nemmeno di poco, quello che abbiamo lo dobbiamo all’ultimo grande politico italiano Bettino Craxi dopo di lui solo demagogia e false innovazioni, il futuro credo ci riservi ancora x molto tante sofferenze perché non vedo nessuno in grado di emulare quella stagione politica.
    Un abbraccio
    Enzo De Pompeis

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    1. Carlo D'Amato

      caro Enzo,ti ringrazio per il troppo affettuoso riconoscimento.Il fatto è che quando più passa il tempo più mi convinco della forza ineguagliabile del grande Progetto e della cosiddetta grande Riforma Socialista.E’inestimabile il danno causato dalla cecità delle forze Politiche del tempo ,PCI e Dc,che ritenevano che la eliminazione di Craxi,e del PSI gli avrebbe consentito di continuare a spadroneggiare nel Nostro Paese.Un calcolo miserabile i cui danni sono sotto i nostri occhi !Oggi non esiste più niente.La nostra libertà è continuamente circoscritta,la subalternità all’Europa e agli interessi americani ci ha privato di ogni slancio creativo e operativo,l’informazione è ormai al servizio del potente di turno.Un ribellismo da quattro soldi sta ottundendo le coscienze degli italiani,personaggi che ai miei tempi avrebbero avuto a stento la possibilità di assistere ai dibattiti della federazione socialista,vengono segnalati come possibili premier(CRAXI,Andreotti,Fanfani Moro- a mio avviso- si stanno rivoltando nelle loro tombe se non sganasciando di risate),la corruzione politico-amministrativa sfugge ad ogni controllo una volta i Partiti seri erano i controllori dell’operato dei suoi esponenti,i quartieri spogliati dal presidio delle sezioni dei Partiti vedono la primazia incontrastata delle camorra,come unica interlocutrice delle esigenze dei cittadini.Le battaglie per il Divorzio,L’Aborto,la riduzione della Scala mobile,lo Statuto dei Lavoratori,il processo del Lavoro e tante altre rappresentano le tappe significative di una militanza socialista che ancora oggi mi rende orgoglioso e mi appaga dei tanti sacrifici e mi da la forza di non farmi trascinare nello sconforto di un presente vuoto e inconsistente fatto di proclami e di pseudo cambiamenti che -mi auguro di sbagliarmi-non mi sembra che stiano migliorando la condizione degli italiani.

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  10. Libero Maria Sarchioto

    Caro Carlo, condivido in pieno l’analisi anche se io, come ben sai, ero e sono democristiano. Ho avuto modo di ascoltare alcuni discorsi di Craxi di quando era Segretario e mi sono convinto che era un grande STATISTA! Lui, negli anni ’80, parlava di lira pesante (portare le mille lire ad una lira), riforma delle pensioni (non era possibile sostenere che si andasse in pensione dopo quindici anni di lavoro) perché avremmo danneggiato le future generazioni, riforma della Costituzione non più al passo coi tempi, e tanto altro ancora, che se si fosse fatto allora oggi non saremo nelle condizioni in cui ci troviamo. Bisognerebbe ritrovare e riascoltare quei discorsi che erano programmi di “Governo”, invisi ai potenti e mediocri di turno. Un abbraccio …

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  11. pasquale adamo

    Il buon Carlo ha sintetizzato circa 20 anni di politica italiana che Lui ha vissuto prima da consigliere comunale poi da sindaco e infine da onorevole. Tutto vero quello detto sul psi di Craxi ma tutto cio’ si ferma al 95, Quello che non si dice è che nel 95 ci fu l’esplosione del psi la forza politica che aveva raggiunto il 15 %, con grande responsabilità, del vertice visse una diaspora esplodendo nelle varie formazioni politiche e attratta dalla nuova stella Berlusconi. Sarebbe interessante analizzare ciò e capire perche’ quel partito era cosi fragile da esplodere dopo la fine del suo leader. un saluto affettuoso a Carlo

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