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Poss obbligatorio
ma non troppo
Ennesimo pasticcio all’italiana

di Alberto Toro

E venne il giorno delle carte di credito. Che poi non è neanche vero, perché questa è l’Italia. E’ scattato l’obbligo per imprese, lavoratori autonomi, professionisti di dotarsi di Pos e permettere così ai clienti e cittadini di pagare sempre con moneta elettronica.

Qual è il tetto fissato? Trenta euro. AL di sotto si può ancora pagare liberamente in contanti. D’ora in poi si potrà pretendere di pagare sempre e dovunque con la propria carta, dal ristorante, all’idraulico, dal dentista, al falegname, dal meccanico al parrucchiere. Tutti devono avere per legge il Pos, quindi nessuno potrà più schernirsi dicendo “niente carte di credito..”

Tutto a posto quindi? Beh sarebbe troppo facile: nessuna sanzione è prevista per le imprese, artigiani, studi professionali che decideranno di non adeguarsi. Tranne quella del cliente che potrà rivolgersi altrove. Insomma messa la legge, questa volta non c’è neanche bisogno di trovare l’inganno. Siamo alla legge facoltativa.

creditcards

Secondo le stime realizzate dalla Cgia di Mestre, ormai uno degli osservatori più attendibili del Paese “su un campione significativo di istituti di credito italiani, un’azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il Pos, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull’incasso, dovrà sostenere una spesa media annua di 1.200 euro”. Critica anche la Confesercenti, secondo la quale la misura, rappresenta ”un intervento pesante, che si trasformerà in un costo aggiuntivo di circa 5 miliardi l’anno per le imprese. E che rischia di essere poco utile, visto che la grande maggioranza degli italiani (il 69 per cento) non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento” sostiene sulla base di un’indagine con Swg.

pos-obbligatorio-professionisti

Di parere diverso le associazioni consumatori: ” è un ampliamento ed un’agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento” osservano Federconsumatori e Adusbef, aggiungendo che “la circolazione di meno contanti rappresenta un elemento di maggiore sicurezza, sia per il cittadino che per l’esercente”.  Il Codacons, invece,  sottolinea  l’incongruenza di un’assenza di sanzione: “Ciò significa – dice – che, nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non è in grado di farlo rispettare. Il solito pasticcio all’italiana”.

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