di Ernesto Santovito
E così Carlo Tavecchio non è scivolato sulla buccia di banana. E’ lui il presidente della Figc. Succede ad Abete, dimissionario dopo l’avventura fallimentare del mondiale in Brasile. Sconfitti i no Tav del calcio capitanati da Agnelli, Pallotta e Della Valle. Per Juve, Roma e Fiorentina che sono voluti andare allo scontro frontale, una sconfitta che brucia.
Sconfitto anche il partito del commissariamento, quello che puntava ad una impasse, ad una situazione di stallo, per poi catapultare dall’alto la guida del governo del calcio.
Tensione molto alta anche fra i presidenti. Il più esagitato è Andrea Agnelli. È lui, durante le prime votazioni, ad avvicinarsi a Enrico Preziosi, patron del Genoa, tuonando: “Non permetterti di parlare di me alla stampa”. La replica è netta: “Sei tu che non devi più nominarmi”. La scintilla, oltre che dalla spaccatura della Lega di A per l’elezione del presidente della Figc, nasce da una frase precedente di Preziosi: “Agnelli si è presentato in ginocchio per un posto in consiglio federale”. …
Tavecchio è stato eletto al terzo scrutinio con il 63,63 per cento delle preferenze: battuto l’unico sfidante Demetrio Albertini. “Dopo la prima sessione di voto ho dovuto chiedere ai miei collaboratori che mi aiutassero a scrivere qualcosa per un ringraziamento dal profondo del cuore – ha detto in lacrime Tavecchio a elezioni concluse – Oggi, alla presenza delle più alte autorità Uefa, c’è stata una dimostrazione di grande serietà e comportamento di democrazia. Desidero ringraziare coloro che mi hanno confermato la fiducia e fatto sentire il loro appoggio anche in momenti difficili. Vorrei ringraziare coloro che legittimamente hanno espresso valutazioni diverse. Sarò il presidente di tutti”.
Tavecchio esponente dell’allora Democrazia Cristiana, ragioniere, Esponente ed ex dirigente bancario presso la Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza, sindaco trentatreenne di Ponte Lambro (dove è nato, in provincia di Como) per quattro mandati consecutivi dal 1976 al 1999 quando, a seguito delle dimissioni del suo predecessore Elio Giulivi, è stato votato presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Dal maggio 2007 è vice presidente della Figc assumendone la funzione di vice presidente vicario nel 2009.
Tavecchio ha sempre evidenziato di non volersi fare da parte per un motivo semplice, l’appoggio delle quattro leghe italiane nei suoi confronti: ‘‘Ciò sarà possibile soltanto grazie al lavoro di squadra delle Leghe e delle componenti tecniche. Il mio programma è basato proprio sulla realizzazione degli obiettivi comuni e sul lavoro da fare insieme”. Dopo essere stato eletto è scoppiato a piangere…
Ed ora entro il 18 agosto avremo anche il nome del nuovo allenatore della nazionale italiana. Conte, Mancini e Zaccheroni i tre maggiori candidati.