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L’euroubiquità

 di Giovanni Pasàn

In tanti si chiedevano che cosa spingesse ad andare a Bruxelles e Strasburgo, in un europarlamento che si occupa  del raggio di curvatura delle banane, del diametro dei cetrioli e dell’uso delle  camicie da notte, tutti argomenti scottanti a cui sono state dedicate ore e ore di dibattiti dagli eurolegislatori. Ed ecco allora che il rapporto diffuso da  Transparency International  ci offre uno spaccato completamente diverso, una chiave di lettura particolare e, senza dubbio, istruttiva.

E, prima di tutto, c’è da sfatare un luogo comune, quello che dice che gli eurodeputati lavorano poco. Non è vero e, naturalmente, non si può generalizzare. Ma i nostri parlamentar di un’Europa che fatica ad essere veramente unita lavorano molto, altroché. Ed è tutto scritto, nero su bianco. Lo attestano le stesse dichiarazioni di interessi finanziari, che gli onorevoli sono tenuti a firmare per il triennio precedente l’elezione.

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In un anno, 398 eurodeputati messi insieme su un totale di 751 hanno portato a casa dai 5,8 ai 18,3 milioni di euro oltre ai loro salari da parlamentari, soldi evidentemente guadagnati con attività extra: per lo più consulenze, poltrone in aziende pubbliche e in enti privati, incarichi di ogni genere. E fra loro, 110 precisano che si tratta di “attività regolarmente retribuite”. Altri  percepiscono semplicemente gettoni, per esempio dai consigli di qualche azienda o, altra possibilità,  compensi saltuari. E altri ancora ammettono l’attività ma la classificano come non retribuita.   Il totale annuale dei salari dei deputati (media mensile 8.020,53 euro) arriva invece a 72,3 milioni. Ci sono anche 15 che ammettono di guadagnare di più fuori dal Parlamento, che dentro.

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Nicola Caputo, Pd sedici poltrone

Nicola Caputo, Pd dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici, “sul mio onore e in piena conoscenza del regolamento del Parlamento europeo” ha dichiarato 16 impegni o incarichi professionali: consigliere dell’Automobile Club Italia di Caserta, presidente del Consorzio Caserta Felix, socio “Caputo 189 Srl”, socio “Vigne del Sud”, e così via. Di tutti questi, ne dichiara uno come retribuito, e cioè consigliere regionale alla Regione Campania, nella fascia di “oltre 10 mila euro lordi al mese”.

Una serie di incarichi ed impegni che però, non ha impedito all’onorevole Caputo di denunciare al Parlamento europeo l’emergenza della frutta estiva.  “Sono consapevole della gravità della crisi che colpisce l’agricoltura italiana e nello specifico delle aziende produttrici di frutta fresca estiva. Ho chiesto in una interrogazione al Consiglio europeo quali misure straordinarie si intendono adottare a tutela del lavoro in agricoltura”.

Sono più o meno una cinquantina gli europarlamentari che dichiarano di guadagnare introno ai 10 mila euro al mese ,per altre attività, o faccende. Sia chiaro, siamo nei confini della legalità e dei codici etici che si sono dati i parlamentari, incarichi ammessi purché dichiarati e trasparenti. Un codice, però, decisamente particolare. L’interrogativo è: ma quanto tempo, energie, iniziative vengono sottratte al mandato parlamentare e, soprattutto, per la correttezza nei confronti degli elettori, perché non dichiarare prima, ad esempio, “oltre a fare l’europarlamentare svolgo un’altra dozzina di lavori ed incarichi”?

Campagna primarie PD - Gianni Pittella durante in convention

Gianni Pittella, Pd 9 poltrone

Prendiamo Gianni Pittella, anch’egli Pd, presidente dell’Alleanza dei socialisti e democratici (protagonista assoluto su yuotube con un video che lo vede parlare un inglese-lucano originalissimo http://www.youtube.com/watch?v=TvhRqthi-ZY) che nella sua dichiarazione  elenca solo 9 attività esterne fra “retribuite o non retribuite”. Insomma una iperattività “moderata”…

Nathalie GRIESBECK in plenary in Strasbourg session week 37 2013

Nathalie Griesbeck, liberaldemocratica 68 poltrone

Caputi e Pittella potranno sempre dire che loro fanno ben poco se paragonati alla esplosiva Nathalie Griesbeck, 58 anni, liberaldemocratica del collegio di Metz, che ha dichiarato serenamente di svolgere 68 attività esterne, “retribuite o no”, nei consigli di aziende o società: dalle associazioni dei bambini disabili alla direzione del dipartimento “incendio e soccorsi”, una onorevole con il fenomeno dell’ubiquità, evidentemente, beata lei.

Interessante poi sarebbe stabilire se gli incarichi ricoperti  configurano o meno conflitti di interessi, ma qui il discorso diventerebbe troppo lungo ed articolato. Un argomento che i nostri europarlamentari non hanno avuto il tempo di dibattere, evidentemente. La curvature delle banane era un’emergenza imprescindibile.

 

 

 

 

 

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