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Acqua & fuoco
Il giallo dei clandestini
Tre napoletani morti

di Franco Meda

Ancora una volta, come dieci anni fa. Subito dopo Natale, le onde del mare portano la morte. Certo, per fortuna, questa volta non è uno tsunami, no che sia ringraziato Iddio. Ma è sempre tragedia. Undici morti e il giallo dei dispersi. Tra le vittime tre napoletani, due morti già riconosciuti ed un disperso: Giovanni Rinaldi 34 anni (viveva a Sirignano nell’Avellinese) originario di Torre del Greco, Carmine Balzano 55 anni (che risulta disperso originario di Napoli e Michele Liccardo 32 anni originario di Villaricca.

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Prima al largo di Ravenna due mercantili (il Gokbel e la Lady Aziza del Belize)  per la scarsa visibilità si speronano, uno affonda. Il mare inghiotte alcuni marinai. Poche ore dopo un traghetto passeggeri italiano, il Norman Atlantic della compagnia italiana “Vismar di Navigazione” con 466 tra passeggeri e uomini dell’equipaggio (56 membri di cui 22 italiani e 34 greci) ha preso fuoco mentre dalla Grecia era diretto ad Ancona. Immagini apocalittiche, la mente corre veloce all’isola d’Elba, il naufragio del Concordia, i soccorsi, gli elicotteri, le scialuppe la gente in mare. La paura. L’orrore.

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Il Norman Atlantic in fiamme

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Ravenna, i primi soccorsi alla Lady Aziza del Belize

Nella zona, ci sono sette mezzi di salvataggio e due navi dei vigili del fuoco greche stanno raggiungendo la zona.  Le operazioni per evacuare le centinaia di persone a bordo, però, sono rese molto difficili dalle pessime condizioni meteo: sia i mezzi in mare, sia gli elicotteri della Marina e dell’Aeronautica oltre al mare forza otto, con onde di 5 metri, hanno trovato in zona un violento temporale e una visibilità è molto scarsa. Una motovedetta delle Capitanerie di Porto è riuscita ad arrivare sotto bordo ma non ha potuto ancora iniziare le operazioni di salvataggio.

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Un elicottero è invece riuscito a portare in salvo 8 persone, di cui 3 bambini e 4 donne, che si trovano nella base dell’Aeronautica a Galatina (Lecce) assieme alla prima persona che era stata trasferita dalla nave, in italiano di 58 anni di origine albanese e che era rimasto ferito in modo lieve: sono state visitate dai medici e sembrano tutti in condizioni non preoccupanti, manifestando soltanto dei sintomi di ipotermia.

Non è stato ancora appurato che cosa abbia scatenato le fiamme cominciate tra le 4 e le 6 di mattina, nel garage del natante. Le fiamme a bordo della Norman Atlantic non sono estinguibili e la situazione si aggrava perché la nave è inclinata.

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E solo dopo ore di tentativi, il rimorchiatore Marietta Barretta partito dal porto di Brindisi è riuscito ad agganciare con una cima la prua della Norman Atlantic.

Undici il numero dei morti accertati. Fra cui tre camionisti campani. Ma il numero dei morti sembra purtroppo destinato a salire. E rimane il giallo se la nave trasportasse altre persone che non risultano nella lista dei passeggeri. Che certamente dovevano esservi: già due clandestini afghani sono comparsi nel gruppo dei 49 naufraghi giunti al porto di Bari su un mercantile.

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I tre camionisti napoletani. Da sinistra Giovanni Rinaldi, Carmine Balzano (disperso) e Michele Liccardo

Per questo mentre il settimanale greco To Vima, considerato tra i più autorevoli, ha diffuso il numero di 38 dispersi, Il comandante della nave, Argilio Giacomazzi, e l’armatore, sono indagati per i reati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. La competenza territoriale per le indagini sull’incendio del traghetto Norman Atlantic è della procura di Bari. E’ quanto si apprende a Brindisi da fonti investigative. La procura di Brindisi che aveva avviato un fascicolo per naufragio colposo e omicidio colposo sta ora procedendo in supporto ai magistrati del capoluogo barese con l’attività d’indagine.

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