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E meno male che è boy scout…

Abilità e spregiudicatezza. E tanto cinismo. Da #enricostaisereno all’impallinamento prima di Marini e poi addirittura di Prodi, sino al dietrofront del Patto del Nazareno per il Quirinale. L’uomo dello sprezzante “Fassina chi?” non sembra conoscere freni. Ma questo modo di far politica è sotto osservazione delle cancellerie europee. Renzi sarà ancora ritenuto credibile dopo tutto questo?

Perché riproporre vecchi articoli, reportage, interviste? Volando alto con Giorgio Manganelli, scrittore, giornalista potremmo dire che “una civiltà letteraria non è fatta di letture, è fatta di riletture”. Più semplicemente il ripresentare alcuni articoli rappresenta una grande opportunità. Un modo per scoprire giornalisti o protagonisti di un’altra generazione, di conoscere o ricordare fatti, dimenticati. Per riproporre interviste e reportage dei giorni nostri.

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L’elezione di Sergio Mattarella dipende da due fatti. Dalla scelta del centrodestra, e in particolare di Silvio Berlusconi, sull’atteggiamento da tenere in Aula. E dalla possibilità che ci siano franchi tiratori piddini.
Se l’ex Cavaliere tiene fuori dalla Camera i suoi parlamentari sarà più difficile il soccorso clandestino al candidato di Matteo Renzi.
A questo punto la partita tornerà nelle mani dei signori della guerra del Partito democratico che dovranno decidere se impallinare un ottimo candidato per seppellire un discusso segretario. Vedremo.

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Matteo Renzi e Ciriaco De Mita

Oggi Renzi si gode l’entusiasmo dei suoi ammiratori per il colpo con cui ha gabbato Berlusconi. Un vero tiro mancino che però ha un prezzo, salato.
D’ora in poi nessuno vorrà più acquistare un’auto usata dal premier. L’elenco delle persone che avrebbero dovuto stare serene e che Renzi ha in qualche modo infinocchiato comincia a diventare impressionante.
Ciò accresce la sua fama di tattico eccellente, ma ne diminuisce le possibilità di contrattazione. Renzi sottovaluta il fatto che questa eccessiva furbizia è anche osservata dalle cancellerie europee che staranno studiando quanto sia affidabile il premier italiano.
Probabilmente Renzi ha già fatto questi calcoli e la moltiplicazione dei forni gli pare, democristianamente ovvero andreottianamente, la più sublime forma di politica.

Matteo-Renzi19L’importante per lui è ora portare a casa il risultato su Mattarella. Nel caso di insuccesso ha dichiarato che non ci saranno altri candidati Pd.
Il che vuol dire che sceglierà uno che piace alla destra, con la stessa disinvoltura con cui Bersani passò da Franco Marini a Romano Prodi, oppure che si inventerà un nome “tecnico” (era questo il senso del colloquio recente con Raffaele Cantone?).
Tutto sommato, sia per l’autorevolezza di Mattarella – ingiustamente accusato di non avere esperienza internazionale che ha maturato come ministro della Difesa – sia per evitare la deflagrazione del Pd, è bene che il disinvolto Renzi vinca la partita.
Avrà dato una mano alla riunificazione di una destra che oggi ha scoperto che davvero l’era Berlusconi è finita perché, berlusconianamente, Renzi lo ha, per così dire, fregato. Aspettiamo la quarta votazione per capire di più.

(Peppino Caldarola, Lettera 43)

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