dep_pomodoro_pack_2013

Benvenuto Expo
La truffa del pomodoro

di Franco Meda

Nel giorno dell’Expo “Nutrire il pianeta, energie per la vita”, il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione, scopriamo che una eccellenza delle nostre eccellenze il “pomo d’oro” dei pomodori, il celeberrimo San Marzano ( “scegli il meglio, scegli San Marzano” ) di origine protetta emblema della buona cucina italiana nel mondo, secondo una inchiesta de “Il Giornale” (ma di cui aveva già il quotidiano inglese Guardian alcuni mesi fa) potrebbe essere contraffatto.

2320150Un giallo, inutile dirlo. Perché il traffico è con la Cina e, questa volta, il prodotto tarocco, pare, lo rifiliamo proprio noi. Questa volta non possiamo protestare per la mancata certificazione del prodotto, la truffa è tutta made in Italy.

Il fatto. Un giornalista si è intrufolato in una delle tante aziende del salernitano che lavorano il San Marzano, riuscendo a farsi spiegare come vanno le cose da anonimo testimone.

donna-prepara-i-pomodori

“ Per la produzione della passata mischiamo pomodoro San Marzano e pomodoro o salsa in concentrato cinesi, si va dal 50 al 70 per cento di presenza asiatica”.  Spesso la percentuale di pomodoro cinese è, insomma, di gran lunga superiore a quello Dop. Ma dove finisce  il San Marzano taroccato?  “La maggior parte dei nostri carichi finisce nei supermercati inglesi e tedeschi ma c’è anche un buon 20 per cento che destinato al mercato italiano”.

Per avere un’idea   stiamo parlando un giro d’affari di 1,4 miliardi di euro pari al 60 per cento della produzione di derivati del pomodoro: sono i numeri dell’export del pomodoro illustrati dall’Anicav, l’associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali.

il-terreno-vulcanico

pomodoro-san-marzano-356x475Un 60 per cento è destinato alle esportazioni sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (USA, Giappone, Australia), a conferma della grande propensione all’export dell’intero settore, mentre solo poco più di 2 milioni di tonnellate di derivati (40 per cento) sono destinati al mercato interno. Le esportazioni raggiungono il 72 per cento nel solo distretto delle Conserve di Nocera (tra le province di Salerno e Napoli) che rappresenta il principale polo produttivo del pomodoro trasformato. Il dato dell’export è ancora più rilevante se si tiene conto del fatto che la quota destinata all’export dell’intero comparto dell’industria agroalimentare italiana si attesta su un 20 per cento, contro il 22 della Spagna, il 26 della Francia e il 33 della Germania.

donne-

Nel 2014 le aziende italiane hanno trasformato 4,9 milioni di tonnellate di pomodoro, di cui poco più della metà nel Distretto del Centro-Sud e il resto nel Distretto del Nord-Italia, a fronte di 67.177 ettari messi a coltura. L’Italia è il terzo trasformatore di pomodoro al mondo dopo Stati Uniti e Cina, rappresentando il 12 per cento della produzione mondiale (con circa 40 milioni di tonnellate) e il 54 per cento del prodotto trasformato in Europa, con un fatturato totale di circa 3 miliardi di euro.

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore