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Giubileo, santa gabella

di Ernesto Santovito

Prima, seconda o terza Repubblica. Conservatori, progressisti, o rottamatori. Sinistra, destra, pentapartito, compromesso storico o consociativismo. Siamo sempre alle solite. Gli italiani restano un popolo di furbetti.

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“Un contributo di scopo e non una tassa, un contributo da reinvestire per migliorare e potenziare i servizi delle città e non una nuova forma per spremere i turisti”. Ed ancora. “Non credo siano due o tremila lire in più sulla tariffa di un aereo, un albergo a cambiare la capacità attrattiva delle città italiane…”

Chi parla? Facile potrebbe dire qualcuno. E’ Fassino, il presidente dell’Anci, che ha rilanciato la “tassa sui turisti” per impinguare le casse dei Comuni che piangono amaramente. Una nuova tassa in previsione del Giubileo straordinario e dell’Expo, sarebbe come una manna dal cielo, non ci vuole molto a capirlo.

Leonardo Domenici

Leonardo Domenici

 

Ma non sono di Fassino le dichiarazioni che abbiamo riportato, bensì di Leonardo Domenici, a suo tempo sindaco di Firenze e vicepresidente dell’Anci. Dicembre 1999, guarda caso, a pochi giorni dall’inizio dell’anno santo, il Giubileo del 2000.

Niente di nuovo sotto il sole della politica italiana. Ecco la proclamazione di un Giubileo straordinario, un’ondata di pellegrini a Roma e in Italia. Ed ecco precisa e puntuale la “tassa turisti”, mica siamo fessi no?

Piero Fassino

Piero Fassino

Piero Fassino si sbraccia e si impegna a spiegare  che non solo l’imposta è prevista da un decreto legislativo risalente al 2011 (però guardo caso i sindaci dopo quattro anni ne invocano l’attuazione ndr) ma la sua introduzione andrebbe a influire in modo poco significativo sugli importi già a carico dei turisti. “Il provvedimento –dice il presidente dell’Anci – invoca il diritto aeroportuale contenuto in un decreto approvato dal parlamento nel 2011 e dunque  non è l’Anci che lo propone . Semplicemente noi ne chiediamo l’attuazione. E la cifra che andrebbe a gravare sui turisti  sarebbe minima rispetto al costo di un biglietto aereo o di una tariffa portuale e difficilmente potrebbe scoraggiare l’afflusso dei viaggiatori verso il Belpaese.  La questione di fondo (e siamo al punto saliente della vicenda) è che si continua a togliere risorse ai Comuni senza tenere conto che agli stessi si chiede di continuare a erogare servizi”.

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ITALY PIZZA

Ma la situazione sta davvero così? Il turismo in Italia valle all’incirca il 10 per cento del Pil, che cosa ne pensano gli operatori del settore Sentiamo Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti. “ La verità è che in Italia il turista è perseguitato dalle gabelle locali. Oltre alla tassa di soggiorno, che a Roma ha raggiunto già otto euro, esistono imposte sui traghetti, sui bus turistici e sull’ingresso in alcuni centri storici. Complessivamente, se includiamo il prelievo Iva sulle prestazioni turistiche, il fisco italiano pesa per circa 2,5 miliardi di euro ogni anno sui viaggiatori. Una vera stangata, e di questo gettito al turismo arriva poco o niente. Esemplificativo il caso dell’imposta di soggiorno, nata con lo scopo di assicurare agli Enti locali le risorse per potenziare i servizi turistici ma che troppo spesso ha finito per essere interpretata come uno dei tanti canali di finanziamento degli Enti, trasformandosi da tassa pro turismo a tassa sui turisti”.

Giovanni Paolo II , Giubileo

Giovanni Paolo II , Giubileo

Per avere un’idea di quello di cui stiamo parlando, vediamo che cosa può rappresentare il giubileo straordinario indetto da papa Francesco in termini economici. E per avere le idee più chiare, facciamo un salto all’indietro di quindici anno e andiamo a vedere che cosa ha significato per Roma e per l’economia tutta l’anno santo.  Ed allora scopriamo che nel 2000 il prodotto interno lordo fece registrare la crescita record del 2,9 per cento, percentuali che rasentano il miracolo. Un giro di affari colossale.  Solo a Roma si registrarono ben 25 milioni di arrivi, in aumento del 23 per cento rispetto all’anno precedente. La permanenza di pellegrini e turisti fruttò circa 13mila miliardi di lire, 2mila miliardi in più in confronto al 1999.

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E Furono finanziati interventi per un importo complessivo superiore ai 3mila miliardi di lire (tra parcheggi e sottopassi, restauri di cappelle e palazzi, ristrutturazioni edilizie e quant’altro).  Nel 2000 il tasso di disoccupazione calò dell’1 per cento, passando così dall’11,5 al 10,4 per cento, facendo registrare un’inversione di tendenza dopo che per anni era stato in costante aumento.

 

 

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