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Merkel spalle al muro

 di Paolo Ariete

Come dimenticare quelle immagini toccanti della signora Cancelliera: baci e abbracci con i migranti, i selfie, le pacche sulla spalla, mamma Germania che apriva le braccia ed accoglieva gli uomini, le donne ed i bambini che scappavano dalle guerre (solo i siriani, in poche parole…) per dare loro un sorriso, una speranza, un futuro?

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Angela Merkel

Angela Merkel a sorpresa spalancò non solo il proprio cuore ma anche le porte della Germania “Siamo pronti ad accogliere un milione di siriani…”, parole che fecero battere forte il cuore del partito dell’accoglienza sempre e comunque (anche dei migranti per condizioni economiche). E subito dopo rincarò la speranza il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel annunciò che potevano accogliere 500mila migranti all’anno per alcuni anni. “Possiamo farcela certamente con mezzo milione di persone, per alcuni anni , non ho dubbi, forse anche di più”.

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La Merkel e le lacrime di Reem

Erano i giorni drammatici e terribili, tutti sconvolti dalla foto del piccolo Alynur sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, una stretta al cuore, il mondo piangeva, l’ennesima vittima innocente. E donna Merkel doveva farsi perdonare la vicenda di Reem, una bambina proveniente da un campo profughi in Libano e residente da quattro in Germania che aveva sollecitato alla Cancelliera la concessione di quell’asilo politico che permetterebbe al padre di ottenere un lavoro stabile, un futuro. “Non c’è guerra in Libano, non possiamo accogliere tutti…” rispose freddamente la Merkel. E quelle immagini fecero il giro del mondo accreditando agli occhi del mondo un paese cinico, senza cuore. E c’era anche la vicenda greca, l’inflessibilità tedesca, le misure –capestro, insomma tirava una brutta aria: Deutschland über alles  travolgeva tutto e tutti all’insegna del rigore e dell’austerità. E cresceva l’ostilità.

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L’annuncio della Merkel ebbe subito un effetto magico, mamma Germania che apriva le porte ai più sfortunati consentì ai tedeschi di acquisire consensi in tutto il mondo e ridiede alla cancelliera una statura importante, mondiale. C’è chi scrisse che  “ con la spettacolare mossa delle frontiere aperte  la Germania aveva cancellato il volto arcigno della teutonica potenza che ha annichilito ed umiliato la Grecia e che l’immagine della crudele ed insensibile intransigenza finanziaria di Berlino era stata prontamente rimossa dalla nemesi etica e morale di Angela Merkel che ha rilanciato la leadership tedesca in Europa sul fronte della democrazia civile e sui valori fondanti della libertà, della solidarietà, dell’eguaglianza. Valori indiscutibili.”

Già, peccato che quelle frontiere aperte siano durate qualche giorno, che ben presto dopo l’operazione simpatia e consensi, la Germania abbia fatto un precipitoso passo indietro a costo di scalfire anche l’efficienza germanica “Non siamo attrezzati per accogliere tanti migranti, ci vuole tempo per organizzarsi…”

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Angela Merkel e Christian von Stetten

Ma questo è niente il vero volto della gestione della crisi dell’immigrazione  pare davvero essere quella svelata dalla Bild un piano segreto che ben 188 parlamentari di maggioranza  cristiano-democratici (su un totale di 310) avrebbero sottoscritto per chiedere l’erezione di barriere frontaliere ai confini orientali e meridionali del Paese: una misura che mira anzitutto a contenere gli effetti dell’immigrazione di massa. Considerata, secondo le previsioni, fuori controllo. Una situazione che per buona parte dei parlamentari di maggioranza non è più sostenibile. Di qui il piano segreto per erigere recinzioni di filo spinato simili a quelle edificate dall’Ungheria. Ha spiegato il deputato Christian Von Stetten, considerato la mente della fronda, che “rivedere le installazioni di confine non deve essere considerato certo un tabù. Il piano per introdurre un muro alla frontiera verrebbe votato nel giro di due settimane”.

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La Merkel per il momento non ha preso alcuna posizione, ma sembra essere in ogni caso con le spalle al muro. E non un altro muro di Berlino, ma una serie di muri al confine di tutto il Paese.

 

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